Intanto lasciatemi vivere così: col sole in fronte anche se ho quasi trent'anni!


E' da molto che non sentivo il bisogno di portare una parte dei miei sentimenti nel blog.
No, okay! In verità lo faccio sempre, in ogni post c'è il mio personale pensiero, anche se magari non è espresso chiaramente, lo si evince dal modo di scrivere, dalle battute ed altro ancora ...
Voi che mi leggete, ormai lo sapete.
No, questa volta parlo di quella parte di sentimenti che fa capolino dalla sua tana sicura di tanto in tanto, di quelli che spero rientrino subito a casuccia, e non mi tormentino per giorni e giorni. Insomma della parte più tetra di me, a cui sempre e comunque faccio fronte, senza lasciare che vinca sulla me stessa allegra e ... perché no, un pò menefreghista. 
Forse questa piccola parentesi delle avventure, delle lezioncine o delle curiosità culturali, a qualcuno annoierà immensamente, ma ... questo è il mio antro di scrittura e, perdonatemi se farò l'eccentrica blogger, ma se non vi aggrada siete liberi di tralasciare il post in sé e afferrare ciò che vi pare da questa pagina.

Di solito ci metto un pò di tempo a scrivere, oltre che scegliere meticolosamente le gif animate (che in questo post vi risparmio e MI risparmio). Dunque non andrà pubblicato in "diretta" lo sfogo, nonostante questo mi sento di parlare come se in effetti fossi davanti a voi in questo stesso momento.
E' mattina e mi sono appena svegliata. Lavata il viso con capelli annessi perché, pigra quale sono da appena alzata, dimentico volutamente di mettere la fascia per raccogliere i ciuffi ribelli quando mi insapono la faccia.
Per questo il mio aspetto in questo momento risulta un tantino orribile.
Sembro un ghiro con la faccia stropicciata e i segni del letargo. Magari fossi realmente in uno stato comatoso da inverno. Sapete quando ci si sveglia in quelle mattine freddolose, e mettere anche solo la punta del naso fuori dalle caldi coltri, equivale ad un'impresa eroica? La voglia di rimanere sotto, al buio, coccolati da quel tepore. Fuori fa troppo freddo per vivere.
BENE. In questo momento sogno quell'esatta sensazione! Invece, no! Si crepa dal caldo, si suda stando fermi e passo il tempo a dare dei nomi ad ogni singola goccia che sento cadere dalla fronte o dalla schiena. Rotolarsi nel letto è insopportabile anche se si ha un ventilatore funzionante. (io non ho l'aria condizionata).
Perciò il mio letargo è ben diverso da quello che avviene in inverno.
Dovrei mettere quelle cremine anti rughe, come consiglierebbe una persona qualunque del posto, ma non ho voglia di fare nemmeno quello. Anzi ... se dall'altro lato del ring i coreani sono pronti ad attaccare con il loro barattolo di creama idratante antirugante (????), io sono ben pronta a svignarmela consigliando a tutti di seguirmi.
Ma avete presente cosa vuol dire ungersi di quella roba con sta afa insopportabile? Già non respiro io di mio, il mio naso preleva aria apparentemente inesistente e i miei polmoni si riempiono di calore da sauna (oltre che smog vario), lasciate almeno che la mia pelle non muoia soffocata da quelle cose!
Insomma, fanculo! Che le rughe avanzino, signori e signore!
Sì ...
Faccio tanto la voce grossa, ma poi mi lamento perché vedo quelle "strisce" d'espressione sulla fronte che sembrano esser state disegnate col righello ... -.-''

A quanto pare il mio cervello oggi ha voglia di ragionare e rimuginare sulle cose passate e presenti. E, al diavolo, la cosa mi scoccia.
Credo e, lo ripeto, credo di essere una persona dal carattere piuttosto solare, che emana positività spesso e volentieri. Eppure fondamentalmente sono un essere negativo. Vedo spesso il bicchiere mezzo vuoto, ma solo per una personale visione, per me stessa. Per gli altri sono sempre disposta a vedere il lato positivo di qualunque faccenda, anche quando non c'è ... lo creo.
Perché mi voglio così male?
Vammi a capire.

Da quando sono in Corea la colazione è praticamente inesistente. Non c'è nulla che mi aggrada particolarmente. Il latte lo schifo abbastanza e poi è meglio evitarlo, fa solo che male. Quindi anche i cereali sono off limits. Nel senso che quando finisco una scatola, poi non ho voglia di andarne a comprarne un'altra. E se faccio la spesa grossa, chissà perché, dimentico sempre di preoccuparmi del primo pasto della giornata.
Lo so che fa male, lo so.
Quindi, un caffè di quelli orripilantemente in polvere solubile e via! 
Buongiorno mondo!




Ed eccomi dunque qui a scrivere, con il profumo dei ramyeon che mio cognato si sta cucinano come primo pasto della giornata, prima di andare al lavoro. Questo odore ricorda alla mia pancia che non ho ancora messo nulla di solido nello stomaco, procurandomi brontolii irritanti. 
Ma c'è la tazza del caffè Bene colma di caffeina a farmi compagnia, che però gioca anche un altro scherzetto alla mia memoria, ricordndomi quel passato amore non troppo lontano, iniziato proprio in quella caffetteria una volta tanto amata. 
Ora, per quale inconcepibile motivo, prediligo altro. Mah ... chissà perché mai.
Sto scrivendo nel mio blog per me stessa. 
Una me che si è svegliata con un pensiero fisso in testa: 






ho quasi trent'anni, non sono più una ragazzina.
Che ci faccio in Corea?


VIVO.
Semplicemente.

Questa è l'unica risposta che so darmi.
Amo stare qui, amo quel che faccio, amo la gente che incontro, amo parlare in coreano, amo le nuove esperienza, amo l'indipendenza, amo la sensazione di quando affronto le mie paure o ostacoli che pensavo insormontabili, amo mangiare quel che mi prepara mio cognato e amo quando mia sorella ha voglia di vedersi un film insieme e mi racconta qualcosa, perché la maggior parte delle volte invece è nervosa e intrattabile, inavvicinabile. Amo vivere con sti due brontoloni dal grugno più frequente del sorriso (si sono trovati) e amo il fatto che mi ricordino di trovarmi un compagno che, come me, sorrida la mattina presto e non mi guardi in cagnesco appena apro la bocca per un saluto mattutino. Che deve sorbirsi le mie chiacchiere, che non deve lamentarsi dei miei hobby, che deve avere la capacità inumana di seguire filo per segno ogni mio discorso e ogni mio passaggio di argomento quando dialoghiamo. Perché io raccontando, tocco tutti i punti del mondo.
Come ora ... tutto questo discorso cosa c'entra con quello di partenza?
Niente. Apparentemente.
Fa sempre parte della mia personalità, sono fatta così e mi dovete sopportare in questo modo.
So che non è facile, quindi chiedo scusa se spacco i maroni a molti, polemica e logorroica quale sono.
E so anche che "l'uomo che vorrei", non lo otterrei nemmeno se me lo facessi fabbricare da Banderas con l'impasto delle macine nel suo "mulino che vorrei". Probabilmente la persona che ho descritto sopra farebbe addirittura parte degli Advengers ... se esistesse.
Però dico, se non riesce a seguire i fili intrecciati dei miei discorsi, almeno uno che faccia finta di ascoltarmi, ma a quel punto deve essere un attore davvero formidabile.
Posso suggerire qualcuno? Vi faccio una lista se volete ... (partendo da So Ji Seob)

Il fulcro del mio strano umore mattutino, è che ogni tanto mi chiedo che cosa ne stia facendo della mia vita. Questo.
So che è un quesito che si faranno anche parecchi di voi.
Il mio problema è che il passato mi ha insegnato a non pensarci proprio al futuro. Quel che è stato è stato, dietro alle nostre spalle le cose successe ci hanno portato a scegliere la strada che stiamo percorrendo ora.
Non c'è un futuro, c'è solo un presente. 
Io vivo così e di questo ne sono cosciente.


Eppure c'è sempre quella clausola dell'età che mi spinge a chiedermi: non starò cazzeggiando troppo? E se sì, mi è permesso farlo?
Solo io vedo questi dubbi come barriere imposte dalla società? Alla fine non sta scritto da nessuna parte che io non possa far quel cazzo che mi pare anche alla veneranda età di ottant'anni, se solo volessi.
E' poco normale che una persona viva cercando la serenità e, non avendo obblighi alcuni se non verso se stessa, la gioia di vivere giorno dopo giorno, tentando di non pensar troppo al denaro, guadagnando quel tanto che basta per vivere il presente e sì, se ci si riesce, a mettere da parte per il futuro. Anche se quel futuro potrebbe non arrivare mai.
Certo, non ho una famiglia tutta mia, quindi un discorso contrari non potrei capirlo, solo immaginarlo. Lì vi sono altri obblighi, non possiamo avere tutto lo spazio per noi stessi quando si ha un marito e dei figli. E se mai io li avrò, allora sarò pronta a mettere da parte una parte di me per far fronte al gruppo. Gli hobby, sia ben chiaro, li manterrò comunque, solo che sarà doveroso da parte mia mettere un pò la testa a posto lavorativamente parlando. Rinunciando magari a ciò che mi piace fare, se non mi fa guadagnare bene. Immettendomi in altri impieghi pur di metter da parte un bel gruzzolo. Rinunciare ad un sogno anche ... se è talmente lontano da divenire quasi irrealizzabile.
Sto dicendo che anche in termini di luogo dovrà avvenire la stessa cosa.
Poi non sai mai cosa ti riserva la vita e dove ti porta ... se a stare qui o in Italia ... o in Burundi!

Intanto, lasciatemi vivere così, con il sole in fronte! Anche se ho quasi trent'anni! 
Lasciatemi eludere lo stress, alcune preoccupazioni, la depressione, l'insonnia, i capelli bianchi, i nervi a fior di pelle ...
Lasciatemi sfuggire da tutto questo. Per ripercorrere l'inferno ho tutto il tempo del mondo e se così non fosse, avrò vissuto bene fino al momento dell'addio.

이 길의 끝에 방황이 끝나면 부디 후회 없는 채로 두 눈 감을 수 있기
*(per una volta scrivo in pronuncia
i ghire keute banghwanghi kkeutnamyon budi hugwe obneun chero du nun cameul su ighi*

"Quando alla fine di questa strada, finirò il mio vagare, prego di poter chiudere gli occhi senza rimpianti"

Sì, è il testo dell'unico gruppo kpop che adoro e sembrerà scontato citare proprio loro, ma è una frase che mi ha toccata molto appena l'ho sentita. Anche la prima parte della strofa la sentIVO molto mia, per ora invece ho accantonato i sentimenti descritti in quella parte di testo. Sentimenti che tutti proviamo. (se siete curiosi vi posto il video con la traduzione di "Loser" dei Big Bang)




In definitiva: se me la sto vivendo troppo spensieratamente ... sono solo cazzi miei, diceva Raz Degan, mettendo però un fatti al posto di cazzi. Forse non tutti voi ricorderete quello spot e quella citazione divenuta famosa, d'altronde il blog viene letto da eonni/oppa (persone più grandi di me), ma anche da molti dongsaeng (più piccini). 
A me, gente, va bene vivere così: faccio esperienza, che mi serva o meno in futuro non ha importanza, continuo a percorrere una strada che un pò mi sono scelta, un pò me l'hanno assegnata, cerco di vivere davvero, non come se non lo stessi facendo. E lo faccio con il mio stile e non con quello che vorrebbe la collettività. Che volete farci?
Poi il libero arbitrio, sacrosanto, lo abbiamo tutti ma in misera parte, temo. A volte le cose ci capitano proprio per volere del "cielo" (o meglio denominato demone celeste), logicamente sta a noi saperle sfruttare o decidere comunque sul da farsi, se ignorare e passare ad altro o ...
Credo nel destino, ma anche nel potere della decisione umana. Faccio sempre un mix di tutti i pensieri o quasi, non scarto via mai niente.
Perché nessuno ha la risposta giusta, fondamentalmente.

A quasi trent'anni molti miei amici, conoscenti si stanno per sposare, se non lo sono già, o hanno il primogenito, se non il secondo. Io invece mi trastullo tra hobby, lavori che mi permettono comunque di avere i miei spazi, la mia libertà, allenando una lingua straniera e facendo conoscenza. Vivendo da quest'altra parte del mondo in modo indipendente e ... "scialla-lallallalà". 
Tutte cose che forse avrei dovuto fare a vent'anni, ma se mi sono svegliata tardi cosa ci posso fare?
Se me nono gavesse avuo le roe. (dialetto veneto)
Poi mi volto e osservo quel che facevo stando nel mio paese, stramasticato dalla crisi, e mi dico: se fossi in Italia cosa starei facendo esattamente?
Nulla o qualcosa che non mi completa.

Che male c'è a voler vivere giorno per giorno con un pizzico di serenità?
Le preoccupazioni ce le dobbiamo portare dietro comunque, da quelle non si può scappare al 100%, ma almeno mi risparmio lo stress. Per ora ...
Quando mi vorrò fermare, quando sentirò il bisogno di farlo, seguendo i canoni della maggioranza, allora solo allora lo farò.







Chiariamoci, se fossi coreana e non fossi insegnante, per il mio pensiero, sarei considerata la classica loser qui. 
E la cosa non mi disturba! Perché loser è un problema se ti ci senti, non se ti etichettano così gli altri. 
Lui è il mio compagno di letto ... ma il nostro amore è platonico.
Cessotoro è il suo nome, indovinate perché.

PS: per la mia mamma! Spero tu lo legga, perché so che ti manca la mia logorrofangia (termine inventato) XD
TU, che sei una pessima attrice, ma almeno ci metti la buona volontà per far finta di ascoltare quando voglio raccontarti le cose.

Commenti

  1. Ciao Giorgia, non so se ti ricordi di me, ma comunque ti seguo sempre, qui e su facebook. Comunque, leggendo questo post ho rivisto molto di me. Anche io, come poi tutti, ho giornate no ed esistenziali. Anche io sono solare ma un essere negativo (cerco di non esserlo). Anche io come te devo fare i conti con la società bigotta che se non fai come fanno tutti ti etichetta come "donna che non sa che fare". Non deve essere necessariamente così, l'importante secondo me è l'essere felici nelle proprie scelte, hai 30 anni e non sei sposata e quindi? a me sembra che hai fatto molto più di altri ( e da fare invidia ad altri!) e che stare in Corea ti faccia stare bene. Che sia una sistemazione temporanea o a lungo termine, goditela e non permettere a nessuno di mettere in dubbio le tue scelte e la tua gioia. Io ho "solo" 22 anni e continuo a viaggiare e continuo a voler viaggiare. C'è gente che mi chiede cosa voglio fare nella vita e si trova spiazzata a un "non l'ho ancora deciso". Per i canoni della società non sarà normale, ma me ne fa un baffo, non ho fretta! Per ora ho tante di quelle idee in testa (che ogni volta cambiano). SE potessi finita la mia laurea me ne andrei in giappone, almeno per un corso di lingua (per vedere finalmente quel posto che sin da bambina mi ha affascinato). Credo che uno non possa scegliere veramente se non esplora le varie possibilità.
    Quindi il punto del mio discorso è continua a vivere e vedi dove la vita ti porta .. e dove vuoi andare tu! Uno può avere tutti i titoli di studio e i soldi del mondo senza mai essere felice; perché secondo me la felicità sta nelle piccole cose di ogni giorno, che sia guardar un film con propria sorella, vedere un arcobaleno o sentire il calore del sorriso di una persona sconosciuta.
    Come dice mia sorella, forza e coraggio che la vita è un formaggio!!!;)

    Alexis

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    Risposte
    1. Alexis! XD Da quanto tempo?
      Hai proprio ragione, appoggio tutto. Quella del formaggio invece me la scrivo!!!!

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