Disavventure in Corea (5°): partecipare ad un antico rito coreano -sciamano-

Ebbene sì
credo fermamente di essere una 
calamita pazzesca per le cose strane. 
Almeno qui in Corea del sud, che tutto è diverso e ancora ora, nonostante tre anni passati a viaggiare tra prima casa (Italia) e seconda casa (Seoul) e quest'ultimo trasferimento,
  trovo ancora cose nuove che mi stupiscono.





O forse è perché sono io stessa una persona fuori dal comune?
O almeno così, a volte, mi sento.







Dipinto Mudang
Premetto che vivo (per chi non lo sapesse) con mia sorella e mio cognato, e che quest'ultimo ha una parte di famiglia ancora legata a certe credenze e tradizioni. Quelle sciamane, per intenderci, ma non pensiate al termine stretto della faccenda.
Qui mi fermo un attimo, per chiedere alle teste di cazzo moderne e bigotte (sì, perché non serve essere retrogradi contadini per avere un certo livello di bigottismo, ce ne sono di vario genere), con paraocchi costruiti dalla loro stessa volontà, di non iniziare con i soliti discorsi:




 "Loro sono indietro rispetto a noi"



Non sulla base di quel che crede l'altrui persona, per favore! 
In Corea del sud ci sono ancora i scintoisti (meno del Giappone) e a volte portano credenze sciamaniche addirittura coloro che in verità si considerano cattolici protestanti (qui sono molto più numerose e frequentate le chiese definite 교회 *kyohwe, appunto protestanti e di vari rami a seconda della tipologia, rispetto alle 성당 seongdang, quelle cristiane).
"Indietro" ci siete voi, che non vedete la bellezza degli usi e costumi altrui, anche in termini religiosi e che magari credete in un unico Dio pensando fermamente che esso sia il solo e vero. Idem chi non crede a nulla e pensa che questa sia l'unica verità.
Atei o credenti che non lasciano spazio all'altrui tradizione e credo: siete entrambi in errore. In questo momento vi sto parlando da agnostica, lo preciso. (se non conoscete il termine, c'è wikipedia)




Detto questo... 
Da quando ci siamo trasferiti mio cognato ha cominciato a non sentirsi benissimo e sopratutto a non dormire bene la notte. Qui in molti credono fortemente nei fantasmi (leggete anche: Credete nei fantasmi? Crederete a quelli coreani), non per niente, volendo possiamo accostare l'argomento al rito del 제사 *Jesa (commemorazione dei morti che trovate meglio descritta in "3 giorni di lutto -funerale coreano-"). Il culto dell'antenato spesso e volentieri è legato alla credenza che esso dopo la morte cammini ancora sulla terra. E le persone più sensibili sembra che riescano a percepire le presenze. Oddio, alla fine anche da noi vi è uno stesso identico concetto, se ci pensiamo.
Ebbene la famiglia di mio cognato ha radici che conducono proprio alle  mudang 무당 (sciamane),  nonna o bisnonna lo erano e sua madre sembra aver ereditato questa sensibilità, trasmettendola al figlio. Infatti le antiche sciamane erano sì donne, ma non necessariamente. Per saperne di più su questa figura, leggete "Che religioni troviamo in sud Corea?".

Secondo il credo spiritico ogni casa avrebbe una sua essenza (che non c'entra con il caro 도깨비 Dokkaebi di cui ho parlato qui: Dokkaebi un particolare spirito coreano). Una sorta di Dio, più che spirito, che dimora li già prima dell'arrivo degli esseri umani (qui gli affitti durano sui 2 anni spesso e volentieri, quindi è un continuo andirivieni di persone che si fermano per un tot e poi se ne vanno. Ecco anche uno dei motivi per cui i coreani vivono la casa diversamente da noi italiani. Noi viviamo dentro loro vivono fuori, ma ne riparleremo). 

Come da noi si benedice la casa, 
da loro si dovrebbe fare (non necessariamente) 
una benedizione in stile mini Jesa. 
La faccenda non si scosta tanto dalla nostra, lo ribadisco.


Appena traslocati, noi non abbiamo fatto nulla di tutto ciò. Mio cognato si è intagliato a causa del mal riposo, perciò ha chiesto aiuto alla madre, che gli ha regalato dei fasci di 엄나무 *Eom namu (in foto), da mettere nei punti principali: bagno, la sua stanza e la cucina/corridoio. Questo terrebbe lontane le presenze o le tranquillizzerebbe. 
Manco a dirlo, non è servito granché!
Secondo un'altra ideologia, anche la posizione della casa gioca un gran punto a favore o sfavore di spiriti: mancate finestre (nel caso dei banji 반지 "mezza terra" da 반지아 ovvero sotterranei), poche o numerose porte che costringano ad una casa molto "chiusa", tutti questi elementi intrappolerebbero le anime, trasformandole in entità tormentate.

Anche qui "anime tormentate imprigionate nelle case" 
nulla di nuovo sotto al sole pure in occidente.

La particolarità è: ci deve essere un afflusso continuo di aria per permettere agli spiriti di andare e venire, passeggiare liberi. 
La mia camera ad esempio ha due porte e una finestra, tanto che in Corea non è nemmeno definita camera da letto, ma corridoio a causa delle due aperture (una porta in veranda e l'altra nel piano inferiore). Quindi è un luogo sicuro perché permette i passaggi veloci.
Ma a quel unto, lo specchio dove lo piazzo se non deve guardare mai la porta?
Questo é il problema che si pone, infatti ne ho una piccino che spesso rivolgo al muro (altra superstizione  o credo che, se vi interessasse, potete trovare qui "Superstizioni coreane").
Il consiglio è di lasciare spesso porte e finestre aperte per far circolare aria e ... fantasmi
Al piano inferiore invece, tra cucina bagno e due stanze è un pò più stretto come spazio, avendo anche molti mobili, ecco perché mio cognato sembra avvertire qualcosa. In realtà dice di averli addirittura visti e che sono in tre. Una é una ragazza giovane.



Ma dimentichiamocene se no Giorgia 
non dormirà tranquilla nemmeno con la luce del giorno. 
"E' giorgia il nome mio, cacasotto sono io"



Passiamo all'esperienza di ieri sera: 
IL RITO. 
(no, non il film horror dell'esorcista con Hopkins)

Ieri sua madre é venuta per aiutarci e mettere in pace finalmente il riposo del figlio. Non avevamo "benedetto" la casa appena entrati e nemmeno invitato gente che potessero attirare e portar fuori qualche spiritello (altra superstizione che trovate sempre e solo qui: Superstizioni coreane).
Quindi?
Quindi portò tre ciotole di sale, due candele e dell'incenso.
Mise una candela per ogni ciotola e tre bacchetti di incenso paralleli nell'ultima. Li posizionò a triangolo sopra ai fornelli, perché è il punto portante da quel che ho compreso è la cucina. Al centro (punta del triangolo) l'incenso. Ed in mezzo mise una ciotola di Makkeolli. (vino coreano fatto col riso, molto buono e dolce)
Lei e cognato cominciarono a pregare al "Dio della nostra casa", sfregando le mani congiunte (come in chiesa per farvi un'idea) e inchinandosi appena, chiedendo scusa del disturbo più volte e presentando la nostra famiglia (chi vive in quella casa), comprese le due straniere (io e sis).
Poi toccó a noi fare lo stesso. Parlai prima in italiano, perché mi sembrò più giusto. Chiesi se poteva essere clemente (io ho paura, porti pazienza signor Dio) e di proteggerci, poi passai al coreano, perché a quanto pare la mia idea di preghiera era sbagliata. Pensavo di poter chiedere un aiuto a quell'entità, come si fa da noi con i santi e i nostri cari defunti, invece dovevo solo scusarmi. Dunque passai al coreano, appunto chiedendo venia a mia volta, finendo col giustificare che, essendo straniere (io e sister), non conosciamo molto la cultura coreana (queste tradizioni e i suoi spiriti), 그래서 *keuraeseo ...
Tutto questo sotto gli occhi del suocero di Giulia che rimase seduto in attesa, fissando ogni tanto i miei quaderni di italiano-coreano. xD
In verità mi ha anche preso un pò "in giro" quando ho chiesto di fare un video o delle foto: "non puoi fare foto se no poi il fantasma entra nel tuo cellulare" disse con il suo accento fantastico di Busan (sì, il padre di Jebu (제부 cognato) è un 부산사람 *Busan saram (persona di Busan), tanto che a volte è difficile capire perfino mio cognato visto che ha una parlata particolare hahaah, figurarsi il padre.
Battuta a parte, fare foto, peggio video, anche lui lo riteneva un gesto poco rispettoso (in effetti), quindi mi dispiace, niente foto, ma ho cercato di descrivervelo al meglio.
Si lui a quanto ho capito non ci crede ma non giudica, cosa che dovrebbero far tutti.

Bevemmo poi a turno dalla ciotola di Makkeolli e cospargemmo un pò del contenuto in bagno di sotto, sul pavimento (tanto hanno il foro per l'acqua qui e il bagno è sempre allagato quando ci si fa la doccia) e anche in quello della veranda. 
Per finire, spense le candele e prese il peperoncino in polvere mescolandolo al sale delle due ciotole. Quello lo andó a posizionare alle due estremità della porta in entrata, per non far salire altri spiriti. 
Vide anche le mie valigione da lavoro, contenenti alcuni oggetti che mi servono all'asilo e mi consigliò di far ordine e chiudere le borse perché gli spiriti dei bambini potevano essere attratti da tutto ciò.
Nemmeno a dirlo, presi le valige e le spostai dove mi indicava.

Questo è quanto.



Provocazione time:


Non sono una vera e propria credente, sono cattolica per nascita, possiamo dire così.
I miei mi hanno battezzato, ho preso tutti i sacramenti, quindi fatto anche il noioso catechismo e credevo molto nel Dio conosciuto fin dalla mia venuta, quello che in Italia insegnano per la maggiore, perché diciamoci la verità!  Spesso religione è una materia insegnata da preti cattolici o da credenti cattolici, che portano per lo più gli insegnamenti del credo cristiano e non come dovrebbe essere, un inquadramento generale di tutte le religioni del mondo (per poi poter scegliere quella che più ci aggrada, almeno su questo fatto preferisco di gran lunga lo stile coreano).
Ho passato un periodo che mi ha fatto ricredere su tutto.
Ho errato, prendendomela con un Dio che, se anche esistesse come lo identificavo io e molti di voi, non credo avrebbe comunque il potere reale di farmi del male o al contrario aiutarmi, proteggermi dalla sofferenza, dai mali del mondo, o non lo fa volontariamente parlando.
Dico che ho errato proprio per questo: è inutile prendersela con un'entità che non sai nemmeno se esiste o quale sia la sua tipologia e il suo pensiero verso noi esseri umani.
Sono diventata per questo agnostica, non atea, no. Gli atei spesso li considero alla stregua dei fedeli con i paraocchi per i cavalli. Gli estremi di un credo (entrambi intedo: chi crede in qualcosa e chi crede che non vi sia nulla, o nella scienza).
Io credo invece in molte cose, sempre con un minimo dubbio, ma non seguo una religione particolare, non per il momento almeno.
Fatto sta che, a chi leggerà questo post con occhio severo e con mente chiusa, voglio esprimere il mio dissenso verso di voi, non vedendoci nulla di male in tradizioni simili a quella sciamanica o scintoista. Ho un'amica pure wicca, che spesso è migliore di tante altre, anche solo per il sol fatto che non legano e non creano "razzismo religioso".
Non si tratta di sacrificare animali in fin dei conti o umani. Finché i diritti alla vita il rispetto dell'altrui essere vivente sono sacrosanti, ogni religione può avere il suo perché e indubbiamente il suo grande fascino.
Non si tratta di fare a gara a chi ce l'ha più lungo.

Inoltre, se devo dirla tutta, non vedo poi tutta sta differenza tra quello che abbiamo fatto ieri sera e il prete che ti viene a benedire la casa con l'incenso.
Motivi diversi forse, oggetti similari, con aggiunta di qualcosa nel primo.
Ah no, aspetta!
Il prete lo paghi. Ecco dove sta la differenza.

Io, nonostante non sia di questa cultura e credenza, ho partecipato volentieri alla cosa.
Un pò con preoccupazione, lo ammetto. 

Il mio concetto di spirito è: io non vedo e non sento e ti lascio perciò stare. Temevo che la "presentazione" potesse dare l'imput alla vera e propria manifestazione (un pò come la tavola ouija). Mi hanno detto che non è così e di star tranquilla, poi sempre il mio occhio critico fa il suo buon lavoro e piglio sempre tutto con le pinze per fortuna.
Se no sarei una di quelle che finisce in ospedale per esaurimento nervoso da "vedo la gente morta"

Non ho giudicato, ne riso, bensì osservato con interesse.


Commenti

i 5 post più apprezzati in questi 7 anni