Studente in scambio alla Ewha Womans University (la mia esperienza)
Com'è studiare la lingua coreana
all'università in Corea?
Me lo sono sempre chiesto, fin da quando ho iniziato questo percorso da autodidatta.
Grazie al successivo passaggio accademico, frequentando l'università di Venezia, indirizzo lingua cultura e società dell'Asia e Africa mediterranea, prima lingua quella coreana, ho avuto l'opportunità di vincere l'overseas.
Si tratta di uno scambio tra università associate: si va a studiare un semestre minimo, fino ad un massimo di due, in una scuola straniera, una sorta di Erasmus extraeuropeo. Si possono decidere fino a tre università tra quelle proposte e in base alla lettera motivazionale e sopratutto in base ai crediti fino a quel momento ottenuti e ai voti presi, si può essere accettati o meno in una delle tre selezionate.
Già vincere questa opportunità è stato un successo per me, mai avrei pensato di poter avere altre tante soddisfazioni una volta iniziati gli studi nell'università ospitante.
Avevo optato per la Ewha Womans University per una questione legata al mio curriculum lavorativo. In Corea del sud infatti è uno degli atenei con i migliori corsi per insegnanti a partire da quelli della scuola d'infanzia.
Volevo perciò abbellire il mio curriculum con qualche corso inerente alle scienze dell'educazione, anche se poi sono andata a fare effettivamente tutt'altro. (causa corsi non permessi agli studenti in scambio)
Partiamo dal principio:
questa volta sono giunta a Seoul con un visto studentesco (D2). Per la prima volta in tutti questi anni di via vai tra Veneto e Corea, entrai nel paese come 교환학생 Kyohwanhaksaeng, ovvero Exchange Student.
Ho vissuto per 5 mesi nella zona di Idae a poco più di cinque passi dal campus. Ovviamente come sempre, per risparmiare, ho optato per un goshiwon non troppo distante dall'università. (qui potete trovare informazioni sugli alloggi in Corea, tra cui il tipo di "appartamento" di cui sto parlando: Cercare un alloggio in Corea del sud )
Chi mi segue da un pò di tempo sa già quanto mi "piacciano" questo tipo di posti in fatto più che altro di economia.
In realtà anche questa volta non mi sono trovata da sola. Chissà perché, in qualche modo mi ritrovo sempre a vivere con qualche italiano. Non persone con cui organizzo il viaggio, ma consigliando alloggi qua e là, spesso per casualità mi ritrovavo a condividere gli spazi con lettori del blog o amici di facebook.
Curioso no?Qui l'incontro tra me e i lettori. (Haha, io sono Gong Yoo) |
Sono stata la prima comunque ad arrivare sul posto, mi hanno raggiunta qualche settimana dopo due mie colleghe universitarie. Anche loro lì per lo stesso motivo.
Abbiamo deciso di vivere nello stesso goshiwon per una questione di ... SCONTO! Yeah~
Ho trovato io la struttura, ho chiesto a mia sorella di darci un'occhiata, mi sono accordata con il proprietario sul prezzo e quindi sono riuscita a farci fare uno sconticino mensile, essendo state tre le persone che avrebbero soggiornato lì dai 5 ai 4 mesi e non una sola studentessa.
Il goshiwon era okay.
Il ché vorrebbe dire: non il migliore in cui sono stata (quello di Sinchon per ora non lo batte nessuno), ma nemmeno il peggiore (anche in questo caso quello di Hongdae non lo batte nessuno).
Sarò sincera, c'è stato un primo shock iniziale. Questa è la normale reazione che si ha quando ci si trova di fronte al vero aspetto della stanza, confronto a come appare in foto.
Però c'è da dire che, come sempre, mi sono abituata molto in fretta al nuovo alloggio. Ormai ho una certa esperienza in fatto di buchi senza finestra (col bagno privato).
Sì, io sono più per i sanitari propri anche se manca tutto il resto non importa (ad esempio la finestra sull'esterno). Qualcuno leggendo queste parole inorridirà. I claustrofobici evitino i goshiwon, consiglio spassionato.
Mi fermo qui, questo post deve parlare della mia esperienza alla Ewha, non del vivere in un goshiwon, cosa che farò più avanti! (aspettate l'articolo, cercherò di allietarvi con le mie divertenti disavventure, tra l'altro scrissi un altro post riguardante questo argomento: vivere in un goshiwon )
Riprendendo ... Ero a 5 minuti dal campus.
Non ho optato per il dormitorio, cosa che potevo fare, per una questione non solo finanziaria, ma anche per altri elementi in contrasto col mio stile di vita. All'inizio sembrava esserci un coprifuoco, poi scoprimmo che non era così. Certo, non sono una che fa le ore piccole, non sono per la night life vera e propria, però comunque avevo messo in conto in quei cinque mesi, se possibile, di lavoricchiare e non sapendo ancora quale mestiere avrei potuto fare questa volta, avevo pensato all'ipotesi di dover optare per uno di tipo serale.
A parte i primi viaggi, in cui ho vissuto un pò da turista un pò da ospite in casa d'altri, poi ho sempre trovato il modo di sopravvivere senza dover far fronte ai miei risparmi. Inoltre ero una lavoratrice l'ultima volta che avevo vissuto in Corea, oltre ad esserlo perennemente anche in Italia, nonostante gli studi. Sono ormai passati più di dieci anni da quando facevo solo la studentessa (liceale), non sono più abituata a "godermi" il periodo studentesco senza avere impegni lavorativi. E anche volendo, non posso permettermi di rimanere con le mani in mano.
Oltre al dover condividere la stanza con una sconosciuta ... a quel prezzo... anche l'assenza della cucina, per me abbastanza vitale, fece scartare il dormitorio. Non ho problemi di natura alimentare, mi piace il cibo coreano, anche se ho le mie preferenze ovviamente (non sono una buonissima forchetta nemmeno in Italia), ma ho notato con gli anni che riesco a spendere meno facendo una spesa intelligente (che non sempre fa a braccetto con sana, ammetto).
Tanto ogni mattina ero io tra le prime in classe, in barba a quelli che vivevano a due minuti.
Cinque, dieci minuti a piedi cosa sono?
Abituata a 1 ore e mezza per arrivare a Venezia e altri 20 minuti a piedi per arrivare a lezione... Quei dieci minuti a piedi sono stati una pacchia, nonostante le numerose salite dei campus coreani.
Sì perché per una questione geografica-filosofica-superstizioni varie tutti i campus universitari bene o male sono situati in collina. Anche se a qualcuno a volte potrebbero sembrare delle vere e proprie montagne da scalare. (haha)
L'area universitaria della Ewha Womans University non è tra le più ampie che io abbia visitato in Corea del sud, ma è grande abbastanza da dover mettere a disposizione degli studenti i bus universitari. Bus che escono anche dal campus stesso fermandosi però in sole due zone, tra cui Gwanghwamun. Bus gratuiti per gli studenti del luogo. (Io non li ho mai utilizzati)
Le classi dell'어학당 *eohakdang, ovvero scuola di lingua, erano alla fine del campus, verso l'uscita posteriore, praticamente di fronte alla Yonsei University. Infatti alla mattina presto vedevo studenti dell'università vicina attraversare il nostro campus per andare nel loro.
Da cosa li riconoscevo se non indossavano magari la famosa giacca con lo stemma dell'università?
Facile! Erano coreani ... di sesso maschile ...
La Ewha infatti è un ateneo femminile, il che non vuol dire che non vi siano affatto uomini. Gli studenti stranieri sono accettati ad esempio! E visto che tra i miei lettori ci sono anche uomini, prendete nota di questa cosa. Quelli che mancano sono appunto i ragazzi coreani, fatta eccezione per chi lavora nei vari negozi, caffetterie, uffici del campus. (in ufficio in realtà ho sempre visto donne)
Ebbene vi chiedo:
alla luce di ciò, quante ragazze decideranno
di SCARTARE per questa università?
Immagino possano essere molte...
Ma qui lo dico e lo sottoscrivo: se così fosse, fareste male!
Non sapete cosa perdete!
Se per un stupidissimo cavillo "no korean man" rinunciaste ad una buonissima e dico buonissima università, sarebbe un atteggiamento sciocco, non credete?
A quel punto sarebbe normale pensare che il vostro interesse non sia per lo studio. Che non siate/vogliate andare lì per imparare, ma per ... altre questioni, più puerili.
E voglio specificare che io stessa non ho tante amiche coreane, proprio perché mi trovo meglio con i ragazzi. Questo però non mi ha fermata nel scegliere una delle università migliori di Seoul.
Poi ... ognuno faccia come crede. XD
Mappa del campus |
Possiamo anche dire che il campus sia il cuore di Idae,
una zona piena di negozietti di cosmetica e abbigliamento femminile.
Sì ragazzi, qui voi non c'entrate proprio niente o quasi.
Mi dispiace...
배꽃 il muro di fiori di pero, simbolo della Ewha |
Si apre con un'entrata moderna ed elegante, con un quadro di pietra raffigurante i fuori di pero 배꽃 *bae kkot, uno dei simboli di questa università insieme all'orsetto bianco, il colore verde e al tipico logo universitario che comparirà più avanti nelle mie foto.
Passata l'entrata si vede subito la chiesa |
Continua con una cementazione che può sembrare all'inizio fredda, ma poi si apre ad uno spazio grande, dove si intravedono le grandi scalinate, la Chiesa maestosa, la collina con un bel prato verde e le salite verso gli altri edifici. Salendo troverete molto più verde, boschetti e tanti alberi che in autunno regalano colori inimmaginabili. Non solamente l'aranciato, il giallo e ancora un pò di verde persistente, ma anche rosso fuoco, rosso scuro quasi vinaccio, arancio acceso e via dicendo. (tutte le foto che troverete sono state scattate da me)
Il campus come si presenta passata l'entrata |
Tra la natura, la chiesa e sopratutto l'architettura degli edifici sembra di essere in Inghilterra forse, di certo lo stile non è coreano. Per frequentare un'università dallo stile antico coreano, beh consiglio di vedere la 동국 Dongguk, che io ancora mi pento di non aver avuto il tempo di visitare. (avevo una collega che frequentava i corsi là)
Ma la maggior parte delle università coreane hanno uno stile molto moderno e occidentale.
La cosa più particolare del campus della Ewha,
rispetto a tutti gli altri campus coreani,
è l'ECC.
sotto la neve (dicembre 2018) |
clima mite e autunnale (ottobre 2018) |
Ecc |
Io lo chiamavo bunker, perché questo sembra ad una prima occhiata. La struttura, come potete vedere dalle foto sotto, al contrario dei fantastici grattaceli, edifici di Seoul, che si ergono verso il cielo, questa rientra nella terra. Cemento, vetro e metallo costituiscono un'area che va via via all'interno del suolo. E termina con alte scalinate che tornano verso l'alto.
Una struttura architettonica che può piacere come no. Io non ho saputo apprezzarla fin da subito ad esempio. Specialmente però a non piacermi del tutto, fino alla fine, è stato il suo interno.
Ecc di notte |
Internamente, al piano sotterraneo, troverete di tutto: cinema, CU (convenience store), palestra, libreria, cancelleria, fioraio, ristoranti, caffetteria, panetteria, negozio di souvenir della scuola stessa, banca e aree dove poter mangiare e studiare. Al piano di sopra invece c'è la biblioteca e gli uffici, oltre ad altri spazi dove gli studenti possono studiare o riposarsi. Addirittura un luogo più appartato, volutamente fatto senza troppi spiragli di luce, una pedana in legno in stile tribune di una palestra o stadio, dove molti studenti possono fare una pennichella.
dall'alto dell'Ecc di notte |
boschetto |
Vista dall'alto delle scalinate della chiesa. |
boschetti vicino all'edificio dell'Art College |
La chiesa e i colori autunnali |
Dall'alto delle scalinate dell'ECC |
boschetto sulla strada per andare al corso di lingua. |
Spillette Ewha, ogni colore rappresenta un indirizzo, quello marrone dell'art college, il verde è il semplice colore che rappresenta l'università (non c'è la spilletta del corso di lingua coreana) |
Dovete sapere che la Ewha ha giusto, giusto 100 anni più di me. Hahahha, nate entrambe in data 86, solo che lei nel 1886; con il primo nome di 학당 *hakdang, fondata da Mary F. Scranton, da come potete capire una straniera.
Dicono che la scuola fosse praticamente circondata da alberi di pero, da qui poi il nome
이화 여자 대학교
In inglese Ewha Womans (o Woman) University,
più comunemente chiamata 이대 Idae, come la zona o
이화여대 *ihwayodae un'abbreviazione del nome coreano.
La Ewha Womans University fu la prima scuola femminile coreana in un mondo fatto di solo potere maschile, dove le donne non avevano il diritto allo studio, solo da Kisaeng (intrattenitrici, una sorta di geisha coreana, alcune volte confuse con le prostitute per il loro ambiguo mestiere, donna sicuramente non di posizione elevata) si poteva attingere alla lettura e scrittura.
Dal 1886 però bisogna aspettare il 1945 prima che questa scuola possa chiamarsi ufficialmente università, anche se in realtà iniziò ad offrire alle donne corsi universitari già nel 1910 e successivamente professionali.
Tutt'ora della Ewha dicono che sia una delle più grandi scuole femminili al mondo. E il motto delle laureate che escono da questa università è molto conosciuto in tutta la Corea:
"나 이대 나온 여자야"
*"na idae naon yoja ya"
=
"Sono una donna uscita da Idae" (Ewha)
Ad esempio:
- (수현) Su Hyeon ovvero la famosa Claudia Kim, Nagini in Animali fantastici 2
- (이시영) Lee Si Yeong protagonista di molti film e drama, tra cui Lookout. Un'attrice che spesso interpreta ruoli femminili molto forti.
- (거미) Gummy la cantante
- (이보영) Lee Bo Yeong, anche lei un'attrice di tutto rispetto, l'ultimo drama Mother, ma tra i suoi goal God's gift: 14days.
- (김혜수) Kim Hye Soo, una delle attrici di film e drama più amata in Corea.
E altre ancora ...
Come corso aggiuntivo io scelsi Designing with Korean Painting.
La mia professoressa era molto preparata e il suo corso fu più che soddisfacente. Seguivo praticamente le lezioni serali e nonostante l'orario poco congeniale, non vedevo l'ora che arrivasse il lunedì per poter prendere in mano carta e pennello, mettere a riposo il cervello e concentrarmi su ciò che la prof diceva. Riuscivo a spazzar via lo stress universitario e quello che regalava la vita metropolitana, specie quella coreana. L'arte divenne uno sfogo.
Non provengo da un artistico, ma fin dalle medie ho sempre amato il disegno. Ero più amante del fumetto che di altro, ma non ho mai disdegnato la riproduzione di famose opere antiche. Poi col tempo questa mia passione è scomparsa sotto gli impegni quotidiani. Specialmente concluso il percorso di studi superiori e iniziato quello lavorativo.
Grazie a questo corso ho imparato l'uso di pennelli (세필 Slender Brush, 중필 Thick Brush ecc ),hanji (carta di riso coreana), bensì ve ne sono di varie fattezze. (화선지 oriental papers, 정진 ecc)
delle tecniche e della carta orientale, comprendendo che non vi è solo un tipo, la 한지
Abbiamo anche provato a riprodurre un quadro 민화 *minhwa, antica arte popolare coreana.
Per poi finire con il creare il nostro designed personale, disegnando su di un oggetto scelto. Io scelsi un bellissimo ventaglio. (qui sotto vi lascio due delle mie opere, il quadro minhwa e il ventaglio, che io chiamai "황비의 살인" *"Hwangbi e sarin" = l'omicidio della regina, creato pensando ai 사극 *sageuk = drama storici coreani).
Oltre al corso a scelta, dovevo ovviamente continuare i mie studi di lingua coreana.
Ora, per chi fosse curioso o interessato a questa università, posso dirvi che vi sono due possibili corsi da seguire:
Pratical Korean che permette di fare due livelli a semestre, quindi si tratterebbe di un corso più veloce e
Academic Korean, affronta un solo livello a semestre (4 mesi), corso dunque più approfondito. Io dovetti per forza scegliere quest'ultimo per obblighi universitari.
E' strutturato in 6 livelli, numero di livelli che di norma sono riconosciuti nei test linguistici (topik quello ufficiale) coreani.
Esistono anche nella lingua coreana le partizioni principiante, intermedio, avanzato e ognuna di queste ha un livello assegnato: principiante livello 1 e 2, intermedio livello 3 e 4, avanzato livello 5 e 6 il massimo.
Alcune scuole strutturano il corso in 8 livelli, scindendo l'ultimo livello del "principiante" e il primo livello "intermedio", l'ultimo livello "intermedio" e il primo "avanzato". Ma fondamentalmente sempre 6 sono i livelli riconosciuti.
Livelli corso Academic Korean della Ewha:
- Korean level 1;
- Korean level 2;
- Korean level 3;
- Korean language and Korean Culture introduction (si tratta del level 4);
- Academic Korean 5;
- Academic Korean 6.
(gli ultimi due sono ovviamente il 5° e il 6° livello)
Per frequentare i corsi di lingua spesso le università coreane testano lo studente per comprendere in quale livello posizionarlo.
Per quanto riguarda l'Academic Korean per essere assegnata al livello da cui partire, se non si ha già un attestato che provi il livello (ovvero il Topik, qualifica ufficiale in lingua che dura due anni, ovviamente non deve essere scaduto), bisogna per forza di cosa fare il test scritto online. Assegnato un livello indicativo si conseguirà ad un ultimo test, quello orale, per confermare la posizione raggiunta o meno.
Sottolineo che non tutte le università hanno un test "d'ingresso" per il corso di lingua, ma di solito sì e tra quelle che lo hanno, non tutte fanno il test orale, alcune infatti si basano solo su un esame di tipo scritto, ma a quel punto non è conseguito online dallo studente, bensì in classe.
Io concorrevo per il 3° livello (intermedio), d'obbligo per poter passare l'esame di coreano del primo semestre, del terzo anno nella mia università qui in Italia.
La mia più grande soddisfazione arrivò proprio dopo l'esame orale, quando compresi di non aver solo superato il test brillantemente, confermando il 3 livello, bensì di essere anche andata oltre le aspettative dell'insegnante.
La mia più grande soddisfazione arrivò proprio dopo l'esame orale, quando compresi di non aver solo superato il test brillantemente, confermando il 3 livello, bensì di essere anche andata oltre le aspettative dell'insegnante.
Venni infatti ammessa al quarto livello.
La cosa mi fece gongolare non poco e allo stesso tempo mi spaventò. Ed ero più che spaventata dopo aver affrontato la prima ora di lezione. Volevo quasi quasi tornare indietro, tornare al livello per cui avevo concorso. Mi bastava quello per superare l'esame in Italia, quindi perché iniziare a scalare una montagna mezza sconosciuta (in quanto avevo già affrontato da sola il 4 livello ma in modo superficiale per mancanza di tempo), tortuosa e faticosa, quando potevo scegliere una più confortevole e già percorsa collina?
Testi della Ewha (ottimi) |
L'ora successiva mi spinse invece ad andare oltre, ad affrontare le mie paure e mi stimolò talmente tanto da non volermene più andare. Era giusto che stessi lì, così ero stata valutata. Inoltre lo volevo!
Bisogna andare oltre le proprie capacità! Fino ad ora sono sempre stata nella safety zone frequentando corsi al di sotto del mio livello, non ho fatto grandi fatiche per prendere ottimi voti agli esami, perciò era giunto il momento di raggomitolarsi le maniche ed elevarsi! Immettersi in una strada meno facile ma tanto istruttiva.
Chi mi conosce e segue da un pò, saprà già quanto io fino ad ora ci abbia messo impegno nel mio
lavoro da autodidatta. Fino al 2016 ho sempre studiato da sola, senza seguire un insegnamento accademico. Ho terminato da sola il terzo livello ancor prima di entrare all'università e questa mi ha aiutato a correggere piccoli errori tipici degli autodidatta e colmato alcune lacune che solo un'accademia, un corso può colmare. Ma il raggiungimento effettivo del 4 livello posso dire con fierezza di doverlo solamente a me stessa!
Al lavoro e all'amore che dal 2012 ho sempre avuto per questa lingua.
Devo essere sincera, nel semestre appena concluso non sempre ho dato tutta me stessa nello studio. Una volta per impegni personali e l'altra per stanchezza. Sarà l'età? kkkk
Per questo mi pento di non aver fatto di più, ma nonostante questo ho portato a termine il percorso con buonissimi voti, e anche se non sono stati eccellenti come un tempo, sono comunque contenta! Dopo tre anni posso dire di aver avuto le prime grosse affermazioni del mio percorso di lingua coreana e di aver superato finalmente un livello in cui mi ero crogiolata per troppo tempo.
Nella mia classe eravamo meno di una ventina inizialmente. Quattro occidentali, anche se a metà corso siamo rimaste in due, e tutto il resto asiatici: cinque da Taiwan, uno da Singapore e nove giapponesi.
Non dico che sia stato difficile far amicizia, anzi ero la "onni" della situazione, quella divertente, l'italiana estroversa. Eppure c'era sempre una certa chiusura da parte loro. Finché eravamo in classe tutto bene, fuori era difficile frequentarsi, anche perché i giapponesi in specie, stavano tra di loro per una questione di comodità linguistica.
Tra di noi si parlava coreano, i pochi che sapevano inglese si scambiavano chiacchiere mezze in una lingua e mezza nell'altra ma ... erano davvero tre gatti. Nonostante ciò mi sono fatta delle grasse risate con la classe e alla fine porterò per sempre il ricordo della loro compagnia.
Per quanto mi riguarda ero tanto considerata anche in fatto di conoscenze in lingua, forse perché le uniche che si spingevano a rispondere alla professoressa, interagire durante le lezioni ero io e l'altra occidentale, una determinatissima ragazza tedesca. Nonostante l'insegnante avesse dato ordine di cambiare banco ogni giorno, alla fine io e Yank diventammo compagne di banco e legai più con lei che con gli altri. Avevo lei alla mia sinistra e alla mia destra Tomoki, uno degli unici due maschietti della mia classe. (come distorceva le parole italiane lui, nessuno! Uno spasso)
Sinceramente ho sempre pensato, e lo hanno anche dimostrato, che la loro formazione fosse molto più buona della mia. Scoprii solo successivamente che alcuni avevano addirittura il 5 livello di topik, ed erano lì per faticare meno, avendo bisogno anche solo del 4 livello per l'università di origine o perché dopo il test dello speaking erano stati retrocessi. Fatto sta che avevano un vocabolario molto più ricco del mio. Le parole e la loro memorizzazione sono sempre stati un problema per me, ma d'altronde prima da autodidatta e poi con l'università, il mio curriculum in fatto di vocaboli non era chissà quanto elaborato ed elevato. Oltre al fatto che loro erano anche avvantaggiati ovviamente per una questione proprio linguistica. E sopratutto quasi tutti avevano fatto il terzo livello lì alla Ewha nel passato semestre.
Insomma ... ho sfidato dei titani, io "piccola", "vecchia" (un casius) italiana con un'esperienza universitaria linguistica poco più che sufficiente confronto alla loro.
Credo sia stata una fortuna non aver compreso fino a poco più della metà del semestre con chi mi sarei confrontata. Forse e dico forse, se lo avessi scoperto durante la primissima ora di lezione, a quest'ora sarei qui a parlarvi del mio corso descrivendo il terzo livello e non il quarto.
Le professoresse erano preparate. In totale ne avevamo due che si alternavano e non nascondo il fatto che una mi piacesse più dell'altra in fatto di tutto: umanamente e professionalmente parlando. Ed era quella che insegnava anche al quinto livello. Quanto mi sarebbe piaciuto continuare a seguire le sue lezioni!
Posso riassumere il loro operato e il corso di coreano come: STIMOLANTE.
Quanto è bella questa parola?
Come avrete capito il corso non era uno scherzo. In generale l'organizzazione dello studio linguistico in Corea, e credo all'estero in generale, è molto diversa da quella italiana. O almeno se parliamo in termini di lingua coreana, sì, è così! Si dovevano imparare veramente tanti vocaboli, di un certo livello, ad ogni lezione, quindi al giorno. A noi italiane, perché sentendo le colleghe era così anche al terzo livello e sentendo diverse amiche che hanno studiato in altre scuole è così anche per altri atenei, sembrano anche troppe le nozioni da memorizzare. Non siamo abituate a questo tipo di studio.
Le lezioni del quarto livello avevano delle aggiunte rispetto ai livelli precedenti (ovviamente): oltre alla grammatica (come tutti i livelli), l'ascolto (come tutti i livelli), la preparazione dello scritto (come tutti i livelli), che poi veniva fatto da noi sottoforma di tema a casa, per portarlo alle insegnanti il giorno dopo l'incarico ... eh sì! O al massimo quello successivo. La lettura con comprensione del testo (come tutti i livelli), si faceva anche ovviamente lo speaking sottoforma di dialogo da fare seguendo determinati concetti per capitolo, ma tirando fuori di nostra iniziativa la grammatica che stavamo studiando e quella studiata in passato fino a quel livello, più nel nostro caso le espressioni coreane che ci venivano spiegate. Si faceva il dialogo a coppie e poi di fronte a tutta la classe lo si riproduceva in modo 자연스럽게 *jayeonseureobke, ovvero più naturale possibile. Insomma si improvvisava!
Una delle differenze tra 3° e 4° livello era, appunto come accennavo poco fa, lo studio delle espressioni, cosa che trovai molto interessante. In più noi avevamo anche una parte di cultura coreana, con testi riguardanti appunti curiosità sugli usi e costumi, poesie, parte che però veniva spesso tralasciata. Cosa che invece non doveva mai mancare, sempre facente parte dello speaking era la discussione, ovvero ci veniva dato un tema sul quale a gruppetti confrontarci, buttando giù pareri che poi si dovevano presentare all'intera classe come sempre. Oltre a questo ognuno di noi doveva preparare una presentazione power point prendendo un articolo di giornale su un determinato argomento assegnato dall'insegnante, trovando punti importanti, vocaboli che i compagni dovevano comprendere, con tanto di spiegazione, pensieri propri e domande per far interagire la classe.
Stimolante ... da un punto di vista sicuramente anche stressante, ma stimolante!
Gli esami stessi erano strutturati più o meno come le lezioni: avevamo la parte dell'ascolto 듣기, lettura 읽기 e comprensione, dove si aveva anche la parte di grammatica, la scrittura 쓰기 con un tema da sviluppare e infine l'orale 말하기. Questo veniva fatto in coppia, in una prima parte si doveva inscenare un dialogo, terminato questo si pescava uno degli argomenti affrontati in classe e si discuteva al riguardo. (si avevano argomenti sulle relazioni sociali, sulle problematiche tra vicini, sullo stress che porta una società competitiva come quella coreana, come mangiare sano, sulle differenze del matrimonio di oggi e di ieri, sulle persone che hanno più bisogno di aiuto nella società, senza tetto, orfani, madri single ... ecc ecc )
Diploma di fine corso (post cerimonia) |
Come ho già fatto capire più volte, anche in questa ultima esperienza ho percepito dello stress. In realtà fu così fin dall'inizio, durante la registrazione ai corsi: alle 00:00 del giorno tal di tali si attivava il sito e se non eri abbastanza veloce, perdevi l'occasione di poter entrare nel corso scelto. Il che voleva dire iniziare a registrarsi non dopo le 00:02 ... muoversi!!!
Ebbene sì! In due minuti già le classi potevano risultare tutte piene! (e a me così successe per il corso di arte, per fortuna riprovando e riprovando, qualcuno lasciò il posto e io lo presi al volo)
Ecco, credo di aver finito la mia "recensione",
descrizione dell'esperienza fatta in questa straordinaria università!
Per tutti i motivi da me descritti, ringrazio per aver avuto questa opportunità,
perché mi ha arricchita tantissimo.
Grazie mia cara Ewha Womans University!
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