Dopo un mese e mezzo a Seoul, si torna a casa ...

Mi accingo a prendere le mie cuffione per ascoltare della buona musica.
La scelta cade sui brani che hanno accompagnato il mio viaggio e inizio a scrivere il post, comincio a dar vita ai miei pensieri, sempre con questo sottofondo melodico che si sprigiona nelle mie orecchie e finisce dritto al cervello. Non c'è droga migliore e più sana della musica, della fantasia, della scrittura, per potersi isolare dall'esterno, dal mondo intero. 
Così, posso riflettere meglio, ispirare di più la mia mente ...






E così ...
... un altro viaggio si è concluso, il quarto per essere precisi. In due anni è stato un continuo via vai da quando sono partita quel fatidico fine Luglio 2012, prendendo un volo che era diretto a... Seoul, Sud Corea. 

Sinceramente?
La capitale mi era piaciuta talmente tanto, che sarei stata disposta a tornare ancora ... nell'estate successiva. 
E invece: inverno, nuovamente estate e ancora primavera. Mi mancherebbe solo l'autunno coreano da vedere e poi potrei dire di aver viaggiato in tutte le quattro stagioni.
Ora però mi dovrò dare una calmata, perché nonostante la felicità di quei giorni, nonostante l'aiuto economico da parte del mio ragazzo e della sua famiglia, i soldi spesi sono davvero molti e in questi tempi di crisi una povera disoccupata non può pretendere più tanto dalle sue povere tasche.

Il mio intento?
Logicamente per amore prenderei un maledetto aereo anche domani. Avevo pensato ad un ritorno estivo o ancora meglio, mi ero decisa per Ottobre. Se non che il mio bel grilletto parlante dagli occhi a mandorla, che tante volte sembra realmente dimostrare la sua età giocosa e immatura, a volte invece dimostra di avere più giudizio di me, mi ha fatto riflettere e ci siamo accordati di rivederci il prossimo anno.
Non proprio ... io lo aspetterò per Natale, sperando che possa venire in Italia e poi tornerò da lui il prossimo Febbraio o Marzo. Insomma, Seoul la rivedrò nel 2015, questo è quasi certo. Ma abbiamo sempre la clausola: se ci si riesce!
Se i nostri cuori lo permetteranno o meglio se i nostri impegni affolleranno talmente tanto la nostra vita, da far scorrere il tempo velocemente, cosa che non è accaduta dopo il penultimo arrivederci dell'estate 2013. Insomma dipende dalle distrazioni, dipende dal lavoro, dipende da quanto siamo in grado di attendere, anche perché il mio prossimo viaggio potrebbe realmente essere l'ultimo ... a suo dire sarà l'ultimo, dunque è bene che mi prepari il tutto per tutto, migliori il mio coreano, dimagrisca (che in una città come Seoul e in un mondo dove ammalarsi è un lusso ormai, fa sempre comodo) e se la crisi permette, è bene preparasi anche economicamente, cercando di non fare spese eccessive e di guadagnare per tenersi da parte il poco che si ha ancora ...


Ultimo viaggio.
Non c'è viaggio che non sia meraviglioso, ma per certi frangenti è stato detestabile.
Intanto viaggiare da sola non è mai semplice e sopratutto tanto gioioso. Dal mio canto non trovo felice nemmeno viaggiare in compagnia, non se parliamo della tratta. Poi, una volta arrivati la faccenda è completamente diversa, ma odio fortemente spostarmi in aereo (preferirei macchina, pullman o treno ... ma ...), non temo di volare, ma non impazzisco nel farlo. Inoltre gli scali mi fanno sempre un certo ché, peggio se sono da sola.


Volare senza mia sorella, com'è stato?
Malinconico, noioso e spaventoso. 
All'andata specialmente, perché era comunque la prima volta che prendevo un aereo con scalo in solitaria. Al ritorno pensavo sarebbe stata una passeggiata e invece ho trovato piccoli problemi con il gate, ma alla fine ho risolto tutto da sola. Insomma non sono una bambina, so risolvere da sola i miei problemi, ma ... forse un pò da "contadinotta", che ha viaggiato pochissimo in vita sua, mi posso spaventare quasi quanto una bimba da certi eventi.
Hey! Ho sconfitto un cancro ma ho ancora paura della mia ombra, problemi? ... Ebbene, sì! E' la verità.

Detestabili e adorabili momenti...
Quante lacrime versate ... e non solo di disperazione, causa futuro ritorno in patria, ma anche per nervosismi dovuti ad altri. Il fatto di non poter concepire che i soldi e le conoscenze possono agevolarti, anzi aprirti proprio strade, canali per poter anche solo distruggere quella distanza che c'è tra te e la persona amata ... Non poter credere che tra italiani non ci si aiuti nemmeno in terra straniera e che: chi fa da sé fa per tre. Non se non si ha un certo tipo di confidenza, ma alla fine posso anche "capirli" ... tu chi cavolo sei? (rivolta a me stessa) Mi puoi servire? Se ti aiuto cosa ne ricavo? O come mi ha risposto una certa persona, quando le ho chiesto consiglio: "ma tu non hai tua sorella a Seoul?", come se mia sorella fosse il papa. O meglio come se fosse un italiano emigrato a Seoul da un'infinità o come se avesse amicizie tra la mafia.
Era meglio dirlo chiaramente: "arrangiati! Non posso e non voglio aiutarti!", perché tante volte è vero che non possono far nulla, nemmeno darti un minimo di consigio e farebbero meglio dirlo prima.
Con quello che sto passando in bene e in male (la distanza non è mai sinonimo di felicità), se un giorno potrò dire: vivo in Corea del Sud accanto al mio uomo, e qualcuno mi chiedesse aiuto, se potrò mai aiutare realmente in qualche modo gli altri a realizzare i loro sogni ... se davvero ne avrò le capacità  ... lo farò. Mi scuso per tutti gli altri ma: specialmente chi sta provando quel che provo io ora. Chi ha metà del proprio cuore dall'altra parte del mondo.

Però, parlando in positivo, devo dire che degli aiuti li ho avuti! Sono infinitamente grata a costoro per i consigli dati. "Se non ci si aiuta tra connazionali" , mi disse una data persona. Eh, sapesse signor F. Le sue dritte le userò certamente, anche se per ottenere ciò che voglio al momento non possono servire, custodisco questo tipo di aiuto gelosamente per il prossimo futuro.

Linguaggio, amore e famiglia.
Meraviglioso viaggio a livelli amorosi, di conoscenza, turismo e per il caro blog, che presto arricchirò di post, ma che intanto ho arricchito di video.
Il mio coreano migliora sempre di più, sarebbe meglio vivere la e parlare, imparare sul campo (logico), però mi accontento e continuo da me questo percorso.
La suocera e il suo "
mi sembra di parlare con un coreano" certamente esagerato, mi ha comunque dato la carica per continuare questo percorso, che a quanto pare, da me, in Italia, lo sto facendo per bene ...
Al contrario della passata estate, quando lei non comprendeva le mie poche frasi in coreano e io, oltre a capire quasi nulla di ciò che mi diceva, avevo un freno nella lingua se c'era lei di fronte, ora invece, non solo io ho affinato e affino tutt'ora il mio orecchio mancato, 
ma possiamo ormai discutere tra di noi di cose varie (chiesa, lavoro, figlio, drama, dieta XD), senza che ci sia il suo figliolo di mezzo a far da traduttore. Logicamente non sono ancora in grado di capire tutto, ma ci comprendiamo.


La mia parte di cuore è sempre più unita alla sua metà.
Poche litigate serie, ma prese con calma e dialogo, così da capire entrambe le parti, entrambi i nostri pensieri e problemi, finendo nella pace dei sensi, tra abbracci, coccole, baci e scherzetti. 
Un miglioramento di noi stessi come coppia. Sempre più convinta che sia l'uomo che fa per me e viceversa. Sono talmente fortunata su questo che mi fustigherei da sola quando la mia mente di "pessima scrittrice", come dice lui (perché invento conclusioni terribili per me stessa), si fa sentire e mi fa preoccupare senza che vi sia qualcosa per la quale davvero preoccuparsi. 
Sì, sono pessima e quando faccio così rischio di fidarmi di cose infondate e non di lui ... da pazzi! Devo smetterla ... ma poco a poco, ci sto riuscendo! Lui è fin troppo paziente, che mi comprende, mi sprona e mi tranquillizza. 
Davvero, amore mio ti amo alla follia. 
A volte scatena in me quel senso materno, un senso che lo vuole proteggere da tutto il male che c'è nella vita e d'altra parte invece è lui a dover proteggere me da ... me stessa. T T
Come sono ridotta: richiedere protezione dalla mia pessimistica fantasia. O meglio dalle mie stupide insicurezze.

Insomma a volte mi comporto da una bambina e a volte una donna, ma il discorso vale anche per lui.

Come si concluderà quest'anno? 
Come inizierà il prossimo?
Come finirà la nostra storia a distanza? 
Perché deve avere un fine ... parlo della distanza. ;D
Vivremo sullo stesso tetto con la sua famiglia ben presto, come ha proposto sua madre o ... no?

Mi sembra di essere all'interno di un romantico drama, solo che questa fantasia è pessima assai! 
Irreale! 
Nella pellicola, bene o male, questo genere di storie finisce per il meglio ... nella realtà invece non è detto ... affatto! 
Mannaggia a me!!!








Avete concluso "No answer"? (canzone)
Se è così, lo avete fatto insieme a me.
Ai miei lettori, quelli che si mostrano e quelli che di nascosto leggono ... con affetto
Giorgia.



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