Parliamo di una cosa nefasta?
Per un attimo mi trasformerò in un becchino o in Igor di Frankestein ... così, per calarmi un pò nella parte ...
Perché si parla di un argomento alquanto triste:
Rito funebre!
I riti funebri coreani sono molto diversi dai nostri, come potete immaginare.
Intanto spesso il defunto viene cremato, ma è una decisione che spetta alla persona o alla famiglia di questo. Da anni ormai sta salendo il numero di persone che optano per la cremazione in sud Corea. Questo avviene in specie nelle grandi città, come Incheon, Busan, Seoul, anche perché in questi luoghi vi è una carenza di cimiteri e di posti liberi. Infatti il luogo di sepoltura potrebbe non aver niente a che fare con i classici cimiteri all'aperto, ma trovarsi invece in grandi edifici dove l'urna funeraria viene posta in spazi ridottissimi, insieme ad una foto e oggetti del defunto. Questi "loculi", per darvi un'idea, assomigliano a delle credenze espositive.
Al funerale sono invitati logicamente tutti: parenti, amici, colleghi ... vestiti di nero, come da noi. In realtà però il colore legato alla morte per tradizione sarebbe il bianco: nell'antichità durante i funerali l'hanbok era di colore bianco, di fatti nei funerali odierni è comune l'uso di una fascia dalle strisce bianche portata al braccio e talvolta dei guanti del medesimo colore.
La cerimonia può avvenire all'interno dell'ospedale, vi sono infatti delle sale apposite per questo tipo di celebrazione. Vengono portante delle ghirlande, vicino un altarino con la foto del deceduto, l'urna dove vi sono i resti, le ceneri e un banchetto di fronte a questi in onore del defunto. La famiglia si veste a lutto come tutti, spesso anche con abiti tradizionali e rimane affianco all'effige, in attesa che gli invitati diano le condoglianze e portino l'ultimo saluto dal defunto.
In una sala adiacente vengono preparati dei tavolini con del cibo per i partecipanti al funerale, dove berranno, mangeranno, piangeranno, pregheranno insieme alla famiglia del defunto.
Il funerale durerà tre giorni interi.
Ma il
rito continua negli anni: in un determinato periodo
infatti si celebrerà all'interno della casa famigliare, dove verrà posto
sempre un piccolo altarino, così che i parenti possano pregare e ricordare. Questo avviene durante
l'anniversario della morte: che sia in casa o direttamente al cimitero, ogni
anno, durante la ricorrenza, verrà dedicando un banchetto in onore all'anima
del proprio parente (il cibo viene pure disposto in un determinato modo e viene
servito anche il soju, a volte sparso vicino alla tomba, nel caso dei cimiteri
all'aperto) e di fronte alle sue effigi ci si inchinerà rispettosamente più e
più volte.
Tutto ciò altro non è che la commemorazione dell'antenato, una cerimonia solenne chiamata 제사 Jesa.
Si rifà sempre alla religione antica dello sciamanesimo e pure al confucianesimo: credere che l'anima oltrepassata viva comunque, in un altro mondo o in quello terreno, e dunque debba essere ricordata, rispettata.
Porre all'interno del cibo, verticalmente (infilzate, detto poveramente) le posate, o meglio ancora essendo in Asia: le 젓가락 Jeo(t)karak, ovvero le bacchette classiche più di metallo che di legno (in Corea), è considerata una sorta di mal auspicio se fatto in momenti inopportuni. Questa azione infatti avviene durante i riti funebri e serve per permettere all'anima del defunto di cibarsi del suo banchetto d'onore. Insomma una sorta di porre il cibo al morto stesso.
Immaginatevi la scena, è come se l'anima attraverso le bacchette potesse consumare il pasto. Logico pensare dunque che in altri momenti sia considerato un gesto da evitare, quasi un richiamare gli spiriti.
Vi lascio con l'immagine del funerale (2010) dell'attore Park Yong Han, dove erano presenti i colleghi So Ji Sub, Kim Hyun Ju, Park Shi Yeon, Ryu Shi Won, Park Yong Ha ...
ALTRI ARGOMENTI CORRELATI:
Vorrei davvero avere più tempo a mia disposizione per poter seguire il blog con più frequenza e commentare con assiduità perchè mi piace moltissimo ciò di cui parli e mi da la possibilità di imparare e conoscere.
RispondiEliminaMa mi accontenterò di farlo appena ne ho la possibilità, visto che il lavoro mi risucchia la vita (non lo dico per lamentarmi, non lo farei mai. So quanto sia prezioso un lavoro al giorno d'oggi, ma gestire in famiglia un piccolo hotel con ristorante assorbe davvero l'intera giornata, soprattutto se l'attività è recente e non ci si può adagiare sugli allori. Ecco perché sembra che la mia vita sia solo lavoro - cosa che effettivamente è al momento xD - e scrivo spesso che non riesco a commentare quanto vorrei per via del poco tempo libero che posso concedermi).
E' interessante scoprire come altre culture si avvicinano ad un argomento complesso come la morte, come vivono il lutto, conoscerne le antiche tradizioni e usanze. La morte è sempre un argomento non facile da trattare, così come è qualcosa di estremamente difficile da vivere. E, magari, osservare come altri affrontano un simile avvenimento può aiutare a vedere il tutto in maniera differente.
Paola
Mi fa piacere di risentirti Paola ^^
EliminaDirei che, sì! E' un argomento tanto delicato quanto affascinante quello della morte e di come affrontano le altre culture la questione funeraria.