Concezione rispetto in Corea del sud.
'RISPETTO', crescendo non ho solo imparato non a capirne il significato, in questi miei okay, evidentemente sei stato educato male". Tra di noi non serve aggiungere altro, qualora un individuo X mancasse di rispetto ad Y.
"diversamente" trent'anni ho anche compreso la diversità e difficoltà del termine in sé: la concezione di rispetto non è mai uguale per tutti. Non serve uscire dall'Italia per capirlo, ma tra noi connazionali possiamo giocarcela con un "
Diversa la questione quando usciamo dal Bel paese e ci inoltriamo in terre sconosciute, dagli usi e costumi diversi dai nostri.
Ora premetto: credo fermamente che ogni espatriato, che esso sia giovane o anziano, studente o lavoratore, anche turista, quando entra in contatto con una cultura diversa, la osserva e/o ci vive, debba adattarsi all'ambiente che lo circonda, non imporre la sua cultura ma accettare quella del popolo che lo ospita o che lo ingloba. Questa è integrazione, certo il tutto non costringe nessuno a cancellare le proprie radici, non sia mai!
Detto questo, dico dell'altro: è anche logico, converrete con me, che l'occhio con cui si osserva non possa esularsi del tutto dall'avere una visione strettamente correlata alla propria nazionalità e alle "abitudini nazionali". Questo non vuol dire che si possa deridere o criticare malamente i diversi usi e costumi, ma confrontare i due paesi direi che è un'azione involontaria e alquanto normale.
Sempre stando in una critica costruttiva o comunque che non porta all'insofferente odio verso certe questioni. Più che critica potremo chiamarla: un notare le differenze?
Ovviamente qualcuno potrebbe anche venirmi a dire: "oh Gio, ma certe cose in Corea fanno venire l'orticaria eh! Ammettilo!"
인정 ... lo ammetto sì, non posso farne a meno. Ma anche in Italia, come in Uzbekistan (credo) ecc...
Ognuno ha le proprie insofferenze verso qualcosa, nel proprio paese e in quelli esteri, basta che la cosa non porti all'odio e tutto rientra nella norma.
Detto questo, dico dell'altro: è anche logico, converrete con me, che l'occhio con cui si osserva non possa esularsi del tutto dall'avere una visione strettamente correlata alla propria nazionalità e alle "abitudini nazionali". Questo non vuol dire che si possa deridere o criticare malamente i diversi usi e costumi, ma confrontare i due paesi direi che è un'azione involontaria e alquanto normale.
Sempre stando in una critica costruttiva o comunque che non porta all'insofferente odio verso certe questioni. Più che critica potremo chiamarla: un notare le differenze?
Ovviamente qualcuno potrebbe anche venirmi a dire: "oh Gio, ma certe cose in Corea fanno venire l'orticaria eh! Ammettilo!"
인정 ... lo ammetto sì, non posso farne a meno. Ma anche in Italia, come in Uzbekistan (credo) ecc...
Ognuno ha le proprie insofferenze verso qualcosa, nel proprio paese e in quelli esteri, basta che la cosa non porti all'odio e tutto rientra nella norma.
Io ad esempio sapete come faccio?
Ci scherzo su quando posso! Il che non vuol dire sfottere, come fanno alcuni. No usare una leggera ironia è la chiave.
Spero infatti che nessuno si sia mai sentito offeso dal mio giocare con certi argomenti. Se avete visto dello sfottio malsano nelle mie parole, fatemelo sapere!
Ci scherzo su quando posso! Il che non vuol dire sfottere, come fanno alcuni. No usare una leggera ironia è la chiave.
Spero infatti che nessuno si sia mai sentito offeso dal mio giocare con certi argomenti. Se avete visto dello sfottio malsano nelle mie parole, fatemelo sapere!
Ritornando all'argomento "rispetto", in Corea del sud logicamente hanno altri modi per dimostrarlo. Altro tipo di educazione e maleducazione.
Quando sbarcai a Seoul nel primo viaggio mi sorprese il forte rispetto del popolo coreano, tanto che schifai quasi il mio paese per non pensarla allo stesso modo!
Ormai peró sono passati tre lunghi anni e sei viaggi, la mia visuale durante questo percorso, inutile dirlo, è cambiata!
Se andate a prendere uno dei miei primissimi post del 2012 e confrontate con quelli successivi, potrete confutare che il mio interesse e amore non è in effetti cambiato, ma tante altre cose sì.
Ad esempio ecco qui uno dei primi post: Una cultura di tutto rispetto (chiarisco che ciò che scritto non è errato, solo si tratta di una fetta di verità, non tutta la medaglia)
Quando sbarcai a Seoul nel primo viaggio mi sorprese il forte rispetto del popolo coreano, tanto che schifai quasi il mio paese per non pensarla allo stesso modo!
Ormai peró sono passati tre lunghi anni e sei viaggi, la mia visuale durante questo percorso, inutile dirlo, è cambiata!
Se andate a prendere uno dei miei primissimi post del 2012 e confrontate con quelli successivi, potrete confutare che il mio interesse e amore non è in effetti cambiato, ma tante altre cose sì.
Ad esempio ecco qui uno dei primi post: Una cultura di tutto rispetto (chiarisco che ciò che scritto non è errato, solo si tratta di una fetta di verità, non tutta la medaglia)
Maturando in questo paese ho scoperto gli altarini e le cose che io personalmente non sopporto.
Oltre a ciò, ho compreso che i coreani non sono, come li definivo io, l'antonomasia del rispetto. Ho imparato che più si va avanti con l'età qui e più si può osare di divenire dei maleducati cronici, ma che di questa "malattia" sono affetti anche i giovanissimi. E che spesso cadono in un baratro di grettezza pura.
Sottolineo che non sto parlando della diversità del concetto tradotto dall' italiana alla coreana. Anche nelle loro leggi di convivenza ed educazione, come da noi, si fanno strappi alla regola spesso e volentieri.
Intendo dire che se per loro è maleducato non aspettare che i pendolari scendano dal mezzo prima di salirci, questo non preclude il fatto che moltissimi se ne fregano altamente e scavalcano chiunque.
O parliamo pure dei concetti di rispetto universale. Esistono? Credo di sì. Se ci ragionate bene, anche voi potreste arrivare al mio pensiero e concordare con il tutto. Pensiamo al bene collettivo, al benessere altrui, alla citazione "tratta gli altri come vorresti essere trattato", non pensate che alcune cose dovrebbero venire naturali a TUTTI? Qui ad alcuni non passano per la capoccia manco a ficcarceli dentro questi concetti.
Ebbene sopratutto qui, sembra che non si ragioni abbastanza. Anzi, potremo dire che con il tempo si insegni il contrario.
Intendo dire che se per loro è maleducato non aspettare che i pendolari scendano dal mezzo prima di salirci, questo non preclude il fatto che moltissimi se ne fregano altamente e scavalcano chiunque.
O parliamo pure dei concetti di rispetto universale. Esistono? Credo di sì. Se ci ragionate bene, anche voi potreste arrivare al mio pensiero e concordare con il tutto. Pensiamo al bene collettivo, al benessere altrui, alla citazione "tratta gli altri come vorresti essere trattato", non pensate che alcune cose dovrebbero venire naturali a TUTTI? Qui ad alcuni non passano per la capoccia manco a ficcarceli dentro questi concetti.
Ebbene sopratutto qui, sembra che non si ragioni abbastanza. Anzi, potremo dire che con il tempo si insegni il contrario.
Spingere diventa naturale.
Top non sei rispettoso! |
Togliersi dalle porte della metro, se non devi scendere, per non incastrare dentro gli altri, diventa un'alternativa non contemplata.
Buttarti quasi a terra per prendere il posto a sedere (succede con gli anziani) diventa cosa lecita.
Bussare alla mattina ripetutamente alla porta come se volessero buttarla giù, diventa un gesto normale.
Non spostarsi dal sedile, quando quello incastrato verso il finestrino deve scendere, e lasciarlo solo nell'impresa di scavalcarti, diventa quotidianità.
Andare addosso alle persone bruscamente, diventa cosa buona e giusta.
Fare gesti e parlare malamente ad alta voce riguardo un difetto di una persona, pensando che quella non capisca il coreano, certo ma che non abbia nemmeno occhi e la perspicacia di capire i tuoi segni, diventa educato.
E via dicendo, la lista sarebbe troppo lunga.
Buttarti quasi a terra per prendere il posto a sedere (succede con gli anziani) diventa cosa lecita.
Bussare alla mattina ripetutamente alla porta come se volessero buttarla giù, diventa un gesto normale.
Non spostarsi dal sedile, quando quello incastrato verso il finestrino deve scendere, e lasciarlo solo nell'impresa di scavalcarti, diventa quotidianità.
Andare addosso alle persone bruscamente, diventa cosa buona e giusta.
Fare gesti e parlare malamente ad alta voce riguardo un difetto di una persona, pensando che quella non capisca il coreano, certo ma che non abbia nemmeno occhi e la perspicacia di capire i tuoi segni, diventa educato.
E via dicendo, la lista sarebbe troppo lunga.
Prima che cadiate come molti, anche io spesso, in un "eh ma anche in Italia qui in Italia li" ... SÌ! Rileggete meglio quanto scritto sopra!
La questione non è: Corea maleducazione e Italia educata.
La questione é:
La questione non è: Corea maleducazione e Italia educata.
La questione é:
- la mia prima visione del rispetto coreano era troppo buonista, abbellita da fiocchetti rosa per niente.
- La cultura coreana non è indice di rispetto solo perchè nel parlato si usano diversi tipi di cortesia e perchè ci si inchina. Anzi lo sapevate che alcuni usano la riverenza per non dare confidenza? A volte non è solo sintomo di rispetto, ma di distacco totale.
- Oltre ad avere abitudini che per noi sono più vizi (sicuramente la pensano così anche di noi italiani), hanno pure un modo di trasgredire le loro stesse regole di educazione pari al nostro.
Credo di poter concludere così, facciamo finta che sia un post sfogo.
Alla prossima.
Alla prossima.
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