Fiera-consulenza per le mogli straniere a Seoul? *결혼이민여성 취업 박람회 *Seoul Counseling Center for Migrant Woman

Foto dell'inviata al Citizen Hall di Seoul


Foto dell'inviata al Citizen Hall di Seoul


A Seoul qualche giorno fa si è svolto al 시민청 
*simincheong o Seoul Citizens Hall (comune), il convegno per le donne straniere sposate con uomini coreani e per questo migrate nella capitale coreana.



Foto dell'inviata al Citizen Hall di Seoul
 Ne parliamo per il fatto che la nostra inviata speciale (내sis Giulia), ha partecipato all'evento insieme a tante altre donne extracoreane ormai maritate, in cerca di un lavoro a Seoul. Un evento creato proprio per questo: aiutare coloro che non sono del luogo a trovare un posto lavorativo decente, in caso costoro non fossero in grado di farlo o in alcuni casi non siano riuscite ad ottenerlo fino ad ora a causa magari di una sorta di diffidenza in specie verso alcuni popoli. (in tutto il mondo vi sono queste problematiche in fondo)




결혼이민여성 취업박람회
*kyeorhon iminyeoseong chwieob bakramhoe

Volantino del meeting


Una fiera per le migranti sposate,
in cerca di lavoro.
Entrata del meeting -foto dell'inviata-



Altro volantino
결혼 *kyeorhon = matrimonio
이민 *imin = migranti
여성 *yeoseong = femminile
취업 *chwieob = lavoro
박람회 ^bakramhoe = fiera



 -foto dell'inviata-







Un meeting molto utile insomma, anche se ... forse non per tutti ... 
Ma prima di lasciarvi il parere di mia sorella, approfondiamo un pò la questione: cosa esponevano in quel specifico incontro, qual'era il programma?


Giulia ci racconta che l'evento era suddiviso in vari step:
  1. Iscrizione e consegna dei vari fogli informativi
  2. Foto per curriculum (gratis);
  3. Postazione per completamento Curriculum Vitae e bacheca con offerte lavorative (ma aggiunge: cercavano solo vietnamiti, cinesi e inglesi);
  4. Vari postazioni per il colloquio;
 -foto dell'inviata-



Colloqui per le donne straniere sposate
a Seoul  -foto dell'inviata-

Colloqui per le donne straniere sposate
a Seoul  -foto dell'inviata-




Creazione dei fiocchetti
 -foto dell'inviata-
Inoltre, allegramente dice: "c'erano postazioni dove creare, insieme ad un'insegnante, cerchietti o una forcina per capelli (gratuito) o farsi fare la manicure", ma sua sorella maggiore (io) si chiede il perché di questi sfizi poco incentrati sulla ricerca del lavoro. Mah, colpa forse della vanità femminile? Che sappiamo bene può essere anche maschile in Corea del sud. Insomma una sorta di rilassante distrazione dallo stress del dover cercare impiego?

Un servizio in più, non ci lamentiamo ... non ci lamentiamo!

Creazione dei fiocchetti
 -foto dell'inviata-


Fiocchetto creato da Giulia





Fiera per le donne sposate emigrate a Seoul -foto dell'inviata-
Per tutte queste offerte lavorative, mi spiegava, era d'obbligo saper parlare un coreano molto fluente (tanto, parlando con alcuni dell'evento, a quanto pare, molti delle partecipanti vivevano in Corea ormai da tre anni come minimo. Ma io mi chiedo: e nel frattempo non hanno mai trovato lavoro????) e riguardavano per lo più: colloqui per traduttrici cinese, vietnamiti e inglesi, personale d'ospedale, e banche, quindi rigorosamente super qualificati in questi settori. Nel suo caso: ristorazione/cucina, non trovò nulla di nulla ad esempio. E logicamente, essendo stata una fiera per donne sposate, i lavori proposti non permettevano un visto lavorativo. Il visa, come lo chiamano loro, doveva già averlo la sposa, in questo caso quello matrimoniale.


Fiera per le donne sposate emigrate a Seoul -foto dell'inviata-
Lei era una delle rare occidentali (incontrò solo una signora russa, per il resto solo asiatiche), le altre presenti rimanevano sempre nell'aria Asiatica, tra Cina, Vietnam e forse Giappone.
Questo mi fece molto riflettere e tornare alla questione che sollevò una nostra amica coreana: è più facile che una coreana sposi un occidentale, invece questo avviene con meno frequenza se si parla di uomini coreani e donne occidentali. Non per niente, come vi ho sempre detto, vi sono poche coppie lui coreano e lei extra-Asia. Ve ne sono di più lui coreano e lei giapponese, cinese, vietnamita o filippina, ma specie per le ultime tre citate, il rischio che temono in Corea è che arrivino spose per convenienza. E' un dato di fatto che i matrimoni per interesse avvengano per lo più con donne di determinati paesi limitrofi alla Corea del sud.
Le donne coreane invece, oltre ai loro connazionali certo (ma questo ultimo punto è reciproco anche per gli uomini), sembrano apprezzare meglio l'uomo occidentale, americano, tedesco, italiano o francese che sia ... rispetto ad altri asiatici come giapponesi o cinesi. 
Insomma la frase: io sono coreano e sposerò un coreano, sarà anche antica, ma tra la popolazione sud coreana esiste tutt'ora come pensiero.





Concludiamo con il parere dell'inviata, dato che lei non era solamente una spettatrice dell'evento, ma vi partecipò come 결혼이민여성 *kyeorhon imin yeosong = donne migrante e sposata, nonché persona in cerca di un lavoro a Seoul. Quando chiesi le sue impressioni, lei rispose:

Creazione fototessera
«Negative! Nel senso che danno opportunità' a chi ovviamente sa il coreano, il ché, in fin dei conti, potrebbero cercarselo da sole il lavoro dato che sono avvantaggiate in questo. Inoltre non c'erano poi tanti settori, ad esempio non c'era niente della ristorazione o servizi vari, ma solo aziende grosse che cercavano traduttori per il Vietnam, Cina o giustamente inglesi. Poi l'unica occidentale ero io!!! Ho visto solo una russa, per il resto tante, ma tante cinesi, vietnamite. Tutti asiatici.

Pero' la cosa positiva e' che ti seguivano nella formazione del curriculum, mi hanno fatto 6 fototessere gratis proprio per il Cv, inoltre c'erano degli stand in aiuto per le emigrate, esempio per le donne incinta, e per il supporto nella lingua c'era pure lo stand della Seoul Global Center dove faccio i corsi io.»



Quindi la visita, alla fin fine, non è stata una vera perdita di tempo, per lei. Sicuramente alle altri moglie sarà andata meglio. Inoltre Giulia XD si beccò anche un' intervista coreana e la sua foto è stata scelta per rappresentare l'articolo riguardante questa fiera.
Un articolo mooolto XD povero che parla dell'opportunità che la capitale da a queste persone.
Tra l'altro, piccola parentesi ... seconda volta che intervistano Giulia, seconda volte che appare nei giornali coreani, ma in questo caso ... l'avranno scelta perché era uno dei rari volti privi di occhio a mandorla?
Foto dell'articolo coreano in merito
alla fiera


Trovate l'articolo Qui


Ci tengo a dire, che si parla pur sempre di un'unica esperienza, da parte di un'occidentale, un'italiana, e anche se la sua non è del tutto negativa, bisognerebbe sentire anche campane più positive in merito. 
Magari un'altra volta ... 



Commenti

  1. Credo sia difficilissimo per un occidentale riuscire a penetrare a fondo l'anima orientale.
    Io non sono mai stata in oriente, ma amo cogliere ciò che posso di questo mondo tanto diverso e affascinante.
    Poi, mi trasformo in femmina fanatica, e ingollo drama coreani come non ci fosse un domani!
    Il tuo blog mi sembra davvero interessante.
    Ora ti linko.

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    Risposte
    1. Grazie mille Oppa! ^ ^
      Mi fa piacere che il blog ti possa dare un pò di quell'intrattenimento misto a cultura. Ormai è aperto da un pò e scrissi tanto, troverai diversi post interessanti. Per ora sto facendo una breve pausa ma a breve conto di tornare con tutti i post di cui ho già le bozze e devo solo sistemare e pubblicare. Se ti interessi anche di video su youtube trovi anche il canale del blog sotto il mio stesso nome (Giorgia Alfonso) con mia sorella abbiamo girato qualche video amatore per mostrare alcuni luoghi caratteristici! ^ ^
      A presto.

      Elimina

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