Giorgia consigliaci un goshiwon!!!

Quante volte ho letto messaggi che sembravano un grido di aiuto vero e proprio. 
Quante persone mi hanno contattata per un consiglio su dove alloggiare qui a Seoul! 

Meglio goshiwon, guesthouse o appartamentino? (one room)
Beh di questo ne abbiamo gia` parlato in questo articolo: Aaa cercasi alloggio a Seoul

Certo, sapete che io guardo in primis al risparmio, dunque credo che nulla sia piu` economico e comodo, se tralasciamo la ristrettezza della camera, di un goshiwon! 
Insomma, intendiamoci, in nessun altro luogo si trova riso, acqua e kimchi gratis!!! Inoltre si paga un tot al mese senza dover fare i conti con le spese extra (luce, riscaldamento ecc), oltre a non avere il peso di caparra vera e propria da dover lasciare in deposito! 
Giusto possono chiedere un mini anticipo per bloccare la stanza, anticipo che normalmente viene "ridato" subito appena si arriva (cioe' come primo affitto si paga la differenza, ovvero tolgono i soldi gia' consegnati per la prenotazione). E dunque, a fine vacanza o fine studi, o del vostro soggiorno insomma, nessuno verra' a controllare la vostra stanza per vedere se e' pulita o se avete rotto qualcosa, al fine di spillarvi un po' di quella fantomatica caparra che ancora hanno nelle loro mani. No, ma logicamente non rompete nulla, perche' la regola "chi rompe paga" logicamente e' valida anche per i goshiwon. 

La Corea pullula di goshiwon, anche o in specie, vicino alle universita'.
Una volta infatti queste strutture erano state ideate per i soli coreani, specialmente per gli studenti universitari. Ecco il perche' di uno spazio ristretto e di solito silenzioso, ottimo modo per mantenere la concentrazione. Ma e' anche vero che non tutti i goshiwon sono economici e convenienti in quanto a prezzo e qualita'. Intanto non e' facile trovare luoghi del genere ad un prezzo inferiore ai 400.000 won (300 euro circa) per noi stranieri, in special modo nei luoghi di turismo o universitari. Ma in genere una cifra minore di questa la si trova altrove anche se con fatica, e senza quella cosa che per molti è essenziale: il bagno privato in camera. No, ecco se volete fare davvero i bravi risparmiatori e pagare il meno possibile, il bagno dovreste dividerlo con gli altri coinquilini, usando quello in comune.

Io ne ho visti di goshiwon, andando alla ricerca per una nuova sistemazione nella zona di Sinchon, ma abitai per tre mesi anche in un goshiwon di Hongdae. 
Alcuni goshiwon non avevano una buona cucina, ma un buco infimo, altri presentavano prezzi non inferiori ai 400.000 won se pur la stanza fosse sprovvista di bagno, il che è impensabile gente! E altri ancora sembravano usciti da un film horror. 

Alla luce dei fatti, consiglio comunque il goshiwon come alternativa?
Si', perche' di gioiellini se ne possono trovare e perche' e' l'ideale anche per chi viaggia, stando raramente in camera e spesso fuori all'aperto.
Logicamente non e' un luogo per le coppie, le maggior parte di queste strutture hanno camere singole. 

Ora, visto che la mia partenza si avvicina, il mio ritorno in Italia è alle porte, prima di arrivare proprio alla fine dei miei giorni (sembra che stia per morire), vorrei parlarvi del luogo dove ho vissuto fino ad ora (anche se ho fatto un intervallo di tot mesi vivendo da mia sorella).
Se mi chiedete di passarvi il nome di un posto carino, io lo faccio! E non posso che nominare quello in cui tutt'ora risiedo. Dunque per tutti coloro che stanno cercando una sistemazione di questo genere e per tutti coloro che mi chiedono dove poter alloggiare, ecco la risposta:

Family Residence di Sinchon (linea 2). 
E' un luogo comodissimo e sicurissimo: si ha non solo la chiave della camera, ma anche il pass per entrare nel complesso. Quindi nessuno puo' accedervi eccetto i residenti.
Si trova al settimo e sesto piano di una palazzina, che comprende negli altri piani anche una palestra e una pc room (per chi ama giocare ai giochi online o per coloro a cui servisse il computer).
Al sesto piano possiamo dire che il "dormitorio" e' misto, 
mentre al piano superiore e' solamente femminile.

Il goshiwon in questione e' composto da stanze di varie grandezze: alcune con grandi finestre, altre con finestre piu' piccole e addirittura alcune stanze (le piu' economiche) prive di finestra esterna, solo in corridoio. Tutte sono provviste di bagno in camera e doccia
Inoltre troverete all'interno un armadio, delle mensolette e un piccolo frigo, oltre la scrivania e il letto (qui sitto le foto). Alcune includono addirittura una tv funzionante!










All'entrata avrete anche il vostro vano scarpe personale e gli stendibiancheria sono lungo i corridoi a disposizione di tutti! 
Veniamo alla cucina!
Logicamente la cucina è in comune: stanza abbastanza grande, illuminata che ha a disposizione di tutti non solo i fornelli ma anche pentoline, tegami, piatti, un microonde, un tostapane, riso, kimchi, ramyeon e acqua gratis. Oltre questo potete usufruire gratuitamente anche del freezer che trovate e la lavatrice con tanto di detersivo.
Il Manager Marbin e' sempre al servizio del cliente e sinceramente da quando e' arrivato lui la struttura ha avuto un grandissimo miglioramento. 

I prezzi variano a seconda della stanza e di cosa presenta o meno, ma di solito vanno dai 400.000 won (300 euro circa) ai 450.000 won (340 euro) al mese. 
Al giorno invece dai 20.000 won (15 euro) ai 25.000 won (18 euro). 
Per gli studenti che stanno piu' di sei mese, parlando con il manager, è possibile chiedere uno sconticino (oltre i sei mesi).

Per quanto riguarda il luogo dov'e' situato: Sinchon sta nella linea verde della metro (linea 2) vicino ad Hongdae, raggiungibile in dieci minuti a piedi come Ehwa Woman University, la Yonsei University e la Sogang University, quindi molto comodo per chi frequenta una di queste universita'. Habjeong, dove potete anche passeggiare lungo l'Han river, dista 30 minuti a piedi, ma in metro sono neanche una decina di minuti (due fermate).
Dal centro inteso come Gwanghwamun, insadong, City Hall ecc ci si mette circa quindici minuti di metro.

Il goshiwon è molto vicino ai mezzi pubblici: si e' a due minuti dalla metro e a un minuto dalla stazione dei bus. A un minuto dal centro stesso di Sinchon, dove potete fare shopping e mangiare a volonta'. In specie dove e' situato il Family Residence vi sono localini di carne, pollo fritto ed altro ancora!!!!!
Sotto alla struttura c'e' un CU (minimarket) aperto 24h su 24h e a qualche metro tanti altri. Inoltre vi e' un supermercato ad ottimi prezzi a cinque minuti a piedi da li e lo Hyundai store (se volete cercare formaggio e carni, sughi, pasta estera) a due minuti di distanza. 

Qui trovate i contatti di Marbin! (La mail  degel10280@gmail.com e se sceglierete di stare qui, dite che vi manda Giorgia la blogger italiana hehe~ ;P)

Bello il mio fetone eh


Concludo dicendo che io ci ho vissuto bene per quasi un anno, 
E' di una comodita' estrema e di un silenzio impeccabile. 
Vivo in una stanza senza finestra, ma vi assicuro che la cosa non mi pesa. Mi pesava di più l'estate passata, ma all'epoca Marbin non c'era e la manager di allora temo fosse tirchi nell'accendere l'aria condizionata. Anzi d'inverno la mia stanza era una cuccetta accogliente e calda.
Per tutto ciò, ho deciso di scriverne un post, chiedendo al manager delle foto del posto per poterle condividere e consigliare il luogo ai miei lettori. 
Le foto che avete visto logicamente sono di camere spoglie, ma sul canale youtube trovate anche un video dove mostro la stanza di una ragazza italiana che e' qui da praticamente due anni, per darvi un'idea anche di quanto carina puo' diventare la vostra cameretta una volta arredata.



E con questo chiudo!!!
A presto!








Commenti

  1. Ciao Giorgia, è da parecchio che ti leggo, anch'io come te sono una ''quasi'' trentenne, eterna sognatrice... e purtroppo ex lavoratrice, grazie Italia! A differenza di altre giovani blogger di cui ho letto, che vivono e scrivono sulla Corea, la tua esperienza personale mi ha più colpito anche per molti punti in comune con la mia situazione (stessa età, con il bisogno di crearsi un futuro, voler vivere in Corea e non qui che ormai sembra tutto andato a p****** ), per questo preferisco scrivere a te e chiederti un consiglio: sto prendendo un diploma di cuoco, perché iscrivermi all'uni a questa età non mi va proprio e mi sa che anche una perdita di tempo e di denaro, qui in Italia parliamoci chiaro si trova lavoro in aziende, ditte o altro solo per conoscenza, vedi Checco Zalone ci ha fatto anche uno stupido, ma verissimo film uscito proprio quest'anno (e mi fermo qui).Mi piacerebbe trovare lavoro in Corea come cuoco in qualche ristorante italiano. >> La domanda è questa: secondo la tua esperienza è possibile venire lì 'senza' visto (es. come quello studentesco o working holiday), e trovare lavoro presso un ristorante, oppure è meglio che chiedo il visto working che c'è più possibilità?? Anche perché tra un mese compio i fatidici 30 e devo sbrigarmi a fare richiesta. P.s. ho visto te e tua sorella nel programma della KBS ''My Neighbor, Charles'' (sono abbonata KBS World su youtube, in pratica non guardo più la TV italiana). Visto la situazione in Italia e dopo 100 curriculum inviati senza alcuna di risposta (sono una ragioniera con 6 anni di esperienza), devo per forza emigrare, non a caso ho scelto la Corea del Sud perché e l'unico paese che mi piace, sembra stupido, ma per me è stato significativo che mi piacesse la TV coreana, così come i film, drama e altri variety show. Preferisco mille volte la Corea all'Inghilterra, Francia o Germania, penso che mi darai ragione. Attendo un tuo consiglio, grazie per aver condiviso la tua esperienza con noi altre... ancora qui nell'ex bel paese (ci voleva l'ex).

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    1. Ciao Paola, cara coetanea. Sono proprio dell'86 anche io.
      In molti mi state dicendo che vi rivedete almeno in parte per una questione di comune situazione, perché a differenza delle altre blogger (le poche esistenti) io parto dalla base di turismo per poi seguire quella lavorativa, non sono e non posso permettermi, come molti di quelli che leggono i blog sulla Corea, di diventare uno studente in questo luogo, non ora per lo meno e non quattro anni fa, da quando ho iniziato a viaggiare da queste parti. Sono una lavoratrice da quando avevo 18 anni e quindi capisco anche il tuo timore nel dover pensare di iscriversi all'università. I viaggi me li sono sempre pagati io e ho faticato non poco per fare questa mia esperienza di un anno, ormai se mi leggi da molto lo sai. Insomma sono in quel ramo dei giovani e più adulti che non hanno aiuti esterni (genitori o borse di studio) per raggiungere il loro obbiettivo e non possono raggiungerlo per ora con uno studio sul posto, bensì solo lavoro lavoro lavoro ... e qui viene il problema.
      Sarò franca con te, perché non voglio dare false speranze a chi mi legge. Non indoro nemmeno la pillala come fanno altri. E non parlo nemmeno da irrazionale sentimentale che non sa di cosa sta parlando ma vuole dare speranza agli altri e, spesso e volentieri sopratutto, a SE STESSA.
      La situazione qui in Corea, intanto, non è così rosea come si pensa, specie nel campo dove vorresti operare tu. I frutti stanno cominciando a cadere dagli alberi e la crisi li fa marcire sempre di più. Un sacco di coreani a casa, disoccupati, che hanno perso il lavoro e ancor di più che non lo trovano. I giovani appena usciti dall'università che non lo trovano il lavoro, tornano a studiare perché qui si pensa che se passa troppo tempo da quando hai preso la laurea a quando lavori, sei un fallito, quindi meglio mettersi di nuovo in gioco con lo studio e vedere nel frattempo di cercare lavoro o aspettare momenti migliori. La crisi c'è, ma la mentalità contorta non cambia. Non vanno a ragionare, non ne sono capaci spesso, non lo insegnano, quindi non fanno due più due: crisi = niente lavoro, no loro hanno il fisso: giovane che non trova lavoro dopo la laurea = buono a nulla/incapace.
      Riguardo a noi stranieri eh ... abbiamo un bel pò di concorrenza pure noi, essendoci davvero una bella fetta di forestieri da ogni dove qui. Dove prima vi erano tanti annunci anche per camerieri, baristi o altro, ora comincia a scarseggiare.
      Veniamo al Working Holiday. Tu non hai ancora 30 anni, quindi se dovessi riuscire a far tutto entro i 30 compiuti sarebbe meglio, poi non ti garantisco che ti diano il consenso. Oddio è anche vero che potrebbero vedere la tua data di nascita e dire no fin da subito, ma su questo dovresti provare e vedere. Conosco persone che a 30 compiuti da poco non hanno fatto il visto, ma provaci, meglio se riesci prima di compierli proprio. Nonostante questo mio consiglio ti metto però anche in allerta: come sei messa a coreano? In inglese è molto più difficile trovare lavoro, nel tuo campo (cucina) forse meno se hai un buon livello d'inglese, ma di altri lavori a parte babysitter per stranieri o interprete nelle guesthouse (anche se il problema rimane se i capi non parlano inglese), o a Itaewon magari in qualche negozio/ristorante dove vanno solo stranieri potresti trovare qualcosa, ma sappi che spesso richiedono il coreano anche per fare la cameriera nelle zone meno frequentate da più stranieri che altro. IL problema dei lavori in lingua inglese è che, essendoci molti americani, francesi (che sanno l'inglese anche meglio di noi), australiani e altre tante popolazioni, torno a dire che la concorrenza è alta. Non per niente qui spopolano gli insegnanti d'inglese, ma vogliono solo madrelingua.
      Quindi io sconsiglio a coloro che non hanno almeno un beginning, almeno per poter parlare un pò coreano, quel tanto per avere l'imput e imparare di più, evolvendosi sul lavoro, di prendere il working se lo scopo è solo quello di trovare lavoro.

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    2. Conosco persone che con il solo inglese hanno trovato per culo, amicizie, un posto come cameriera o cuoca, ma in alcuni casi non si sono trovati bene. I coreani ci marciano anche sul tuo non capirli e sul tuo essere straniera in cerca di esperienze e dunque lavoro, quindi abbassano le paghe normali (per legge non meno di 6000 won all'ora, al di sotto è illegale proprio) o fanno porcate varie come noi italiani. Non siamo tanto diversi. Anzi ...
      Poi conosco invece gente che è qui con il Working holiday e si sta trovando male, mai venute in Corea, aspiravano alla Corea ma quasi quasi se ne scapperebbero a casa. Diciamo che può essere l'imput come una vera e propria riluttanza. Succede. Succede anche tr ale più appassionate dopo anni. Può succede subito o dopo un pò che ci vivi. Anche perché non è comunque facile vivere in questa cultura tanto diversa dalla nostra e in questo ambiente. Lo puoi amare e sopportare le minime cose che vedi dopo un anno, lo puoi amare incondizionatamente solo se sei ancora all'inizio e prendi tutto come una vacanza. Non vedi molti lati negativi e quel che vedi li sopporti e li prendi così. Un amore molto superficiale, dato dalla poca conoscenza. Quando invece cominci a vedere davvero senza paraocchi, se continui ad amare la tua vita qui, l'amerai se pur sapendo di essere in un luogo dove devi sacrificarti alla pazienza e alle ulcere. O ancora lo odi e se puoi scappi o ti stufi e scappi.
      Conosco anche persone con il working che prendono la cosa alla leggera e anche se dopo sei mesi non hanno trovato lavoro continuano a starci (non so con che soldi, forse ne hanno messi da parte o forse i loro genitori contribuiscono) e se la godono così, viaggiando, mangiando, magari facendo lavoretti sporadici o proprio zero come mi hanno detto e stop. Boh ... beata gioventù! (io mi sentirei inutile e troverei inutile il mio essere qui. Ma dipende da cosa si vuole fare del working holiday, viaggiare studiare o esperienza lavorativa?)
      Quindi anche con il visto vacanza lavoro in mano non pensare che sia tanto facile. Inoltre hai un'età (abbiamo che cosa deliziosa), in cui, per lo meno i coreani, non possono pretendere di essere assunti per alcuni lavori quali: barista (parlo in caffetterie) o camerieri. Di solito sono ruoli che spettano a quelli al di sotto dei 28 anni, gli studenti ... Cuoco è diverso logicamente. E anche per il fatto che siamo stranieri diciamo che la cosa vale meno eh, ma solo se abbiamo qualcosa di prezioso da offrire oltre il nostro essere estraneo (che a ovlte non è sempre un bene, ma spaventa i coreani, li mette in difficoltà): ovvero sapere sia coreano che inglese. Uno straniero che sa il coreano qui secondo me può trovare decisamente molto di più di chi sa l'inglese. Chi sa entrambe le lingue è avvantaggiato logicamente.

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    3. Riguardo alla tua domanda sul poter venire qui senza visto e trovare lavoro. E' una speranza e molto vana, sono sincera. In questi anni anche io ho aperto gli occhi, un tempo speranzosi visto la situazione amorosa che ho ormai lasciato alle spalle. Quest'anno poi ancor di più mi sono resa conto di quanto sia difficile non solo alvorare con i coreani e la loro organizzazione, ma quanto sia difficile ottenre un visto lavorativo perfino per uno preparato, specializzato, qualificato.
      Nel settore cucina non chiedono la laurea specifica nel campo, come succede per tutti gli altri lavori che prevedono un visto, ma una qualifica di alberghiero sì! Non so il corso se lo prendano per buono, dipende. Fatto sta che a questo dovresti aggiungerci 5 anni di esperienza lavorativa in Italia o nel mondo. (sai che mia sorella è cuoca e prima di sposarsi aveva trovato lavoro, ma le mancavano tot anni di esperienza e nisba). Poi se uno vuole farla sporca e ti vuole proprio prendere, dichiara il falso e ... Beh se controllano e chiamano è fregato, multa lui espulsione a te o quel che è. Poi avendo anche conoscenze in questo settore posso dirti che spesso non fanno il visto e lavori direttamente da illegale. Molti sono scappati infatti per questo. Lavori 10 ore al giorno di nascosto per non essere un rischio oppure si azzardano finché tu non ti stufi o non ti beccano o non sentono il sentore di controlli e ti lasciano a casa. Senza visto vuol dire che tu rischi l'espulsione e credo una negazione del rientro in corea per tot anni, forse più multa non lo so. E vuol dire che devi far avanti e indietro in altri paese ogni tre mesi, lavorando senza un'assicurazione sanitaria alla mercé del tuo capo che se è "onesto" per lo meno con te (assenza di visto a parte) okay, ma se fa lo stronzo può rigirarti come una frittata. Insomma non si tratterebbe di una buona situazione.

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    4. Certo anche con contratto non sai mai quanto ti tengono questi. E quanto tiene aperto il locale. Qui in tre giorni possono smantellare tutto e lasciare a casa tutti.
      Alla fine tutti coloro che ho conosciuto che sono venuti qui per cercare lavoro, senza un visto, sono rientrati a casa presto o tardi che sia. Qualcuno ha anche lavorato in nero ma poi si è dovuto arrendere all'evidenza. Anche in nero ormai c'è poco. Perché? Perché il working holiday da possibilità ai datori di essere in regola se pur sfruttando il fatto di non dover fare il visto. Quindi preferiscono cambiare e prendere gente già apposto di visto piuttosto che uno magari per due tre anni da illegale. Questo woking holiday secondo me, a livello di lavori per italiani, farà in modo che vi siano ancor meno probabilità che scuole d'italiano, ristoranti italiani, ma anche aziende in cui si ha bisogno di uno straniero, facciano un visto lavorativo regolare. Insomma porta lavora a breve termina da una parte e ne porta via dall'altra.

      Inoltre per trovare lavoro è come in italia, anche se hai qualifica master quel che vuoi, se hai conoscenze trovi, se parti da zero prega nella fortuna. Conosco persone che davvero si sono fatte un mazzo e che sono in un enorme punto interrogativo come tante altre e gente invece che è qui per la grazie del culo. (scusa eh)
      La formula per ottenere il visto lavorativo qui, è questa: servi in quell'azienda, scuola, ristorante ecc ecc? Cioè servi tu italiano e non un coreano? Okay, ora mostraci le tue qualifiche (laurea in quel dato settore, specifico, se devi operare in quel settore o qualifica + esperienza ad esempio in cucina), se non le hai o non servi e il tuo lavoro lo potrebbe fare un coreano, sei out per l'immigrazione. Ad esempio ad un cameriere non faranno mai un visto lavorativo. E' un impiego senza specializzazione (ok alberghiero ma non è particolare), un lavoro che possono fare i coreani.
      Questo è quanto. Ecco perché io torno a studiare (si spera), anche con la nostra veneranda età, io non voglio rinunciare al mio sogno. Non parto da zero (se partissi da zero ti dico la verità non so cosa farei) e sento come se il destino mi avesse portato in questa strada per una ragione. Ci sono caduta proprio in questo tunnel. Se non avessi continuato la storia con il mio ex la Corea FORSE l'avrei rivista dopo un anno dal mio primo viaggio e sarebbe rimasta una meta turistica. Invece ho iniziato a viaggiare, studiare anche se self, imparare cultura e lingua, poi questa esperienza lavorativa è stata ancor più illuminante. Voglio tornare qui, non so se per sempre o cosa, ma voglio regalarmi la possibilità di provare a trovare un lavoro serio, con contratto e visto. Purtroppo so che ora non potrei mai averlo, non come voglio io, non nel pieno della legalità. So che la via della laurea non da sicurezza del lavoro, specie una volta laureata e che bisognerà fare un master probabilmente e anche in quel modo niente è sicuro, ripeto ci vogliono anche conoscenze e io non sono il tipo da leccare i fondo schiena alla gente, ma ... intanto un passo alla volta.
      L'alternativa è: seguire l'onda che mi ha spinta fin qui o tornare in spiaggia e guardare da lontano ciò che desidero. Rinunciare e rimanere in Italia a far gran poco.
      Se nel mentre nel cammino di nostra vita (XD) dovessi cadere, rinunciare o dovesse succedere qualcosa ... va bene si vede che non era destino. (rinunciare mai, non sono il tipo, sono diventata combattiva dopo anni di rinunce).

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    5. Grazie Giorgia, sei stata illuminate, la tua visione disincanta e veritiera della situazione in Corea mi ha chiarito le idee. Proverò ad insistere qui in Italia con il lavoro o comunque a trovare una soluzione diversa che dal prendere pseudo attestati alberghieri. Ciò non toglie che devo un giorno assolutamente realizzare il sogno di andare in Corea e Giappone (voglio vivere in un hanok coreano) almeno come turista. Purtroppo la società coreana come quella giapponese sono chiuse stoicamente allo straniero sia nel approcciarsi che nel tollerarlo,ti lascio pensare in tempo di crisi poi. Mi dispiace leggere che la peste bubbonica della crisi abbia colpito pure la corea.. che peccato ma era inevitabile visto il crollo del gigante cinese (suo ex padroncino prima dei giapponesi e americani.. ok sono una appassionata anche della loro storia). Alla luce dei fatti è anche inutile fare il working holiday in quanto le prospettive di un futuro ''decente'' oltre l'anno del visto sono scarse ed improbabili, come mi hai giustamente confermato, per la lingua la studio ormai da due anni (autodidatta pure io) seguendo video corsi in inglese e approfondendola su d un testo universitario. Un pò posso anche comprendere le ragioni del governo coreano, permettendo di restare solo a studenti e lavoratori stranieri con regolare visto, dall'altro lato chi sogna di viverci e non potendo rientrare in tali requisiti e costretto a fare molti sacrifici come te.. (andando avanti e indietro)e come sicuramente avrei finito per fare io se non ti avessi scritto. C'è una ragazza(anche lei blogger) che in una situazione simile alla nostra, cioè con pochi soldi, ha sfruttato la sua ''inutile'' laurea scientifica, che le ha permesso di fare un master in corea quasi tutto a spese del governo italiano (vedi il link per la borsa di studio: http://www.esteri.it/mae/resource/doc/2016/02/bando_off_borse_studio_2016-2017_rep_corea.doc ...non so se può esserti utile, scade a breve). per il resto Sono molto contena di averti scritto e di nuovo ti ringrazio della tuo realistica e sudata opinione sulla Corea , spero con tutto il cuore che tu riesca a realizzare il tuo sogno di andare a lavorare e viverci con regolare visto, non arrenderti mai e Fighting per Tutto!! Chissà che non ci incontriamo lì un giorno tra le vie di Seoul o a passeggio sul Han River ... e anche in piacevole compagnia (tu di So Ji sub e io di Lee Jun Ki ...mi pare corretto no?!? ;). A presto, Paola.

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    6. Cara Paola, però non voglio che tu tolga a te stessa la possibilità di tentare. Se riesci entro il limite di età (tenta anche se ne avrai già 30 ma non se sei vicina ai 31) non ci vedo nulla di male comunque a tentare, visto che il TUO settore è quello che più viene richiesto anche nel working holiday, visto che noi siamo speciali proprio per la cucina! E dove bene o male, se rimani in cucina, spesso puoi cavartela con un poverissimo coreano e un buon inglese.
      Sono contenta che tu non mi abbia assalito XD hahahaha con un bel "a stronza! Mi hai fatto morire i sogni", non dico di aver mai avuto reazioni simili, ma so che alcuni ci rimangono particolarmente male della mia franchezza e delle mie parole dure, tanto che non ci vogliono credere o ci credono ma GIUSTAMENTE non si lasciano abbattere ed è quello che devi far tu mi raccomando. Io vi dico ciò che so, come dici sono disincantata e un pò cinica sulla faccenda, forse spietata, ma lo dico per preparare la gente, non per mietere sogni e non far venire gente qui. E' un'esperienza che nel bene e nel male serve sempre! Ti arricchisce e spesso fa capire meglio le cose. Io stessa tornerò presto e non so che fine farò eh ... non sono la figlia di papà che rimane qui a studiare e lavorare, colei che ha la strada spianata e può star tranquilla per il suo futuro, radioso sarà, ovunque voglia andare potrà farlo. No. Devo fare i conti con il mio conto in banca povero, con una famiglia che non aiuta perché a stento va avanti e con un sogno bello tosto, ottimo per chi ha soldi da investirci, più ostico per quelli che come noi ci devono arrivare rampicandosi su montagne mai viste. E non si sa nemmeno se raggiungerò la meta, ma ci provo e non vedo perché non debba provarci anche tu.
      Senti se riesci a farti il working holiday e non dovessi trovare nulla, si torna a casa, punto e stop! Almeno si tenta no? O magari, essendo il tuo campo più malleabile, trovi e ti fai un anno di esperienza, poi che tu torna indietro o meno non ha importanza, almeno l'esperienza l'hai fatta. Io la vedo così!
      Sì non ho nessunissomo problema a incontrare ilettori ANZI! Ne ho consociuti tantissimi qui e siamo diventati davvero amici (l'ultima ragazza veniva dalla Sicilia, mi aveva contattata per consigli visto che veniva a studiare qua tre mesetti e alla fine ci siamo trovate vicine di casa hahahah).

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