Disavventura in Corea (11): il trasloco

Non è che a traslocare si provi chissà quale emozione, no? 

Eppure io sono un tipo particolare, che si attira grane pazzesche qui meglio definite con il termine di Disavventure.


Ora potrebbe anche partire la sigla di SuperQuark con Angela junior che presenta una nuova specie umana:

"I disavventurati sono esseri risalenti sin dall'antico Egitto, obbligati a star distante dai faraoni per non infettar loro con la sfiga di cui vengono dotati dalla nascita.Questi esemplari però esistono ancora ai nostri tempi e li potete trovare in qualsiasi luogo di questa terra. La loro capacità é quella di trasformare qualsiasi situazione ordinaria, magari pure noiosa, in un'avventura a tratti spassosa, a tratti spaventosa o addirittura finire in pericolo. Se vi trovate di fronte a loro, mantenete la distanza di sicurezza, perché potrebbero coinvolgere anche chi li circonda."


Grazie dell'intro Pierangelino.
Io faccio parte di quella categoria, 
mi consola il fatto di non essere l'unica della mia specie a questo mondo. 
Hahaha... 


Il trasloco é andato bene, se non fosse che:


  1. Avevo troppa roba da portare (due valigione e un trolley non bastava, nemmeno facendo traslocare le valigiette del lavoro, cosa che avevo già fatto graduatamente), QUINDI mi sono fatta un doppio giro.
  2.  Sono caduta dalle scale e per poco non mi ammazzavo.
  3. La polizia mi ha fatto cagare sotto, e con me le povere disagiate che mi hanno aiutato a traslocare.

Sì, in effetti non si tratta di un solo fatto.
Il primo giro vedeva il trasporto in solitaria di una valigia da 30 kg, il secondo step tornare indietro con le poracce delle chingu, che ho schiavizzato, e le loro valigione. Riempire tre valigie in tutto, fare una buona cena di carne insieme e alla fine partire per Sinchon.

Sennonché, scendendo le scale, 
salto uno scalino 

mi sfracello a terra!


Il risultato sono lividi viola e rossi su tutte e due le gambe e il dolore di primo impatto logicamente. 
Coloro che hanno assistito alla mia rovinosa scena, hanno preso tutti un grosso spavento, potevo storcermi una caviglia o alla peggio: spaccarmi la testa seriamente.

Mio cognato, preoccupato, ci pagò pure il taxi, dando all'ajeossi una mancia, affinché ci portasse proprio sotto al goshiwon, avendo mezza invalida a bordo. Lui parte e fino a qui tutto bene.
Arrivati a Sinchon il tipo non trova la strada per saltare la zona pedonale. Quindi va a caso e incrociando una volante della polizia, decide di chiedere a loro informazioni. La risposta fu: "è da queste parti ma torni indietro! Lei non può passare da qui, è vietato."
Il taxista, cosa normale per tutti gli esseri ordinari di questa terra, ignora l'avviso e va avanti in cerca del mio alloggio. Quando all'improvviso non sentiamo le sirene dietro di noi e l'autoparlante della polizia che intima l'arresto del mezzo.


Immaginate come abbia strabuzzato gli occhi io in quel momento e come abbia iniziato a sudare quando un poliziotto, con fare da incazzato e pronto all'arresto delle persone a bordo (non scherzo, faceva paura), ha esclamato all'autista: "한국사람야?" *hanguk saram ya?" (Sei coreano?) 
Come per dire: "non hai capito quel che ti abbiamo detto poco fa?
L'ajeossi gli rise in faccia, ma non per scherno, temo si fosse cagato addosso sopratutto lui e quello dunque era un modo involontario di reagire. 
Pericoloso peró eh... 

"FAVORISCA PATENTE E LIBRETTO", immagino lo possiamo tradurre così l'ordine successivo. 
Il taxista spiega che deve accompagnarci al goshiwon, che nemmeno noi sappiamo dov'é (bugia), spingendo il poliziotto a passare dalla mia parte della portiera, per chiedere alla cliente dove fosse diretta.

Puntualizziamo: 
arrivate a metà strada abbiamo pensato di scendere e arrangiarci, ma sorellina testona al telefono comandò di non scendere, perché: "Rain ha pagato piu del dovuto!!!

E quindi eccoci nella cacca!




L'uomo in divisa mi fissa come se volesse intimorirmi, sguardo corrucciato da stronzo e mi dice  in coreano: "voglio...  aiutarla...  dove...  deve andare?", con estrema calma e pausa tra le parole.
Ma cazzo con quella faccia come faccio a non agitarmi????
Io sapevo dove andare, conoscevo il posto ma...
Ormai avevamo scomodato gli sbirri cappero salato!!!







Quindi feci la gnorri!
Avevo mio cognato al telefono, dunque passai a loro il cellulare, dicendogli di parlare con lui, che aveva il reale indirizzo. Mio cognato riferì infatti la via e il collega in divisa cercò il posto.

Intanto tutti i giovani nottambuli di Sinchon, passando, ci fissano ridendo.
Ma.andate.a cagare vah







La polizia insomma, alla fine, ci ha scortate fino al goshiwon e una volta arrivati controllarono anche che il taxista non avesse fatto una truffa ai nostri danni. Mi sentii preoccupata per lui, perché causa cognato non aveva messo il tassometro, ma ricevuto 20.000 verdoni, così! A fuffo.
Ma sembrò non preoccupare il poliziotto, che concluse il nostro incontro con: "siete arrivate! E a lei ajeossi buon lavoro!" Con un sorriso smagliante.



Ma kimchi fermentato un sorriso sin dall'inizio no?
Bisognava proprio recitare la parte del cattivo?
Vi siete divertiti a spaventarci, ne sono convinta!



Commenti

  1. Io volevo vedere la faccia del tassista mentre ride al poliziotto.....eheheheh

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    1. Stile ebete hahahah dovevi vedere la mia sconvolta dal gesto xD

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    2. Stile ebete hahahah dovevi vedere la mia sconvolta dal gesto xD

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